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Disattenzione ambientale

Gli amministratori orvietani sono stati sottoposti a giudizio per inadempimenti amministrativi. Ma  la vera "colpa" è l'esistenza di quella "isola ecologica" proprio sotto la rupe

L'isola ecologica dell'"Arcone" ha portato due sindaci, Cimicchi e Mocio, e l'ingegner Mazzi, responsabile dell'ufficio comunale, di fronte al giudice, in un processo che ha risvolti penali. La scorsa settimana, il 16 dicembre, si è tenuta la seconda udienza.

Come si usa dire, la giustizia faccia il suo corso. "Ubi homo ibi lex" e "non è animale più cattivo dell'uomo senza legge" (Savonarola), anche se "Le leggi inutili indebiliscono quelle necessarie" (Montesquieu): quindi vengano pure giudicati Cimicchi, Mocio e Mazzi, perché hanno ritenuto di dover assolvere un servizio infrangendo la legge. Ma, devo confessare, comunicare per dovere di cronaca del processo in corso mi crea qualche disagio, perché alimenta giudizi sommari che si nutrono di qualunquismo e superficialità. Politici e giudici costituiscono un accostamento che evoca reati ben più gravi e non sono certo quelli commessi dai "nostri".

Se dovesse esserci "processo" per qualcosa, è perché quella "isola ecologica" è proprio lì, sotto la Rupe, dentro il Parco archeologico ambientale , a due passi dagli scavi etruschi del "Tamburino". 

Sì, certo, ci sono handicap burocratici che impongono l'adeguamento alle leggi ma non concedono gli strumenti per attuarle. Sì, certo, l'Amministrazione comunale ha compreso l'enormità  dello scempio e inaugurerà presto la nuova isola ecologica a Bardano, ma quella oscenità perdura dai tempi del trasferimento del cantiere per i lavori dalla Rupe dal Campo della Fiera a quell'area, forse una ventina d'anni.

Pubblicato il: 20/12/2005

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