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Una settimana di musica e teatro

Martedì alle 21, alla Sala del Carmine, con il concerto di Gianmaria Testa. E mercoledì 21 dicembre, sempre alle 21, il Teatro Mancinelli di Orvieto propone al pubblico la commedia scritta da Natalia Ginzburg "Ti ho sposato per allegria"

Nell'ambito della stagione teatrale di Orvieto, nelle serate di martedì 20 e mercoledì 21 dicembre, sono in programma due appuntamenti con la musica e con il teatro, assolutamente da non perdere. Si comincia martedì alle 21, alla Sala del Carmine, con il concerto di Gianmaria Testa, cantautore popolare e raffinato che si caratterizza per la sua voce  roca e vellutata. I suoi brani sono come poesie che parlano di nebbie e di incontri, di solitudini e di colline. Musiche che evocano il tango, il jazz, la bossanova, la habanera ed il valzer. Canti di immagini, sentimenti e suggestioni di matrice popolare, che vanno direttamente all'intimo di chi li ascolta. Gianmaria Testa sarà sul palco del Mancinelli con il clarinettista  Gabriele  Mirabassi, uno dei più importanti e riconosciuti solisti jazz d'Europa. Una formazione intima e coinvolgente che preannuncia una serata musicale sicuramente coinvolgente e indimenticabile.

A seguire, mercoledì 21 dicembre, sempre alle 21, il Teatro Mancinelli di Orvieto propone al pubblico la commedia scritta da Natalia Ginzburg "Ti ho sposato per allegria". Protagonisti principali dello spettacolo saranno gli attori Maria Amelia Monti  e Antonio Catania, mentre la regia dell'allestimento è firmata da Valerio Binasco. Al centro della divertente vicenda c'è la storia di una ragazza  che si è fatta donna e che quindi ha deciso, come si conviene, che è tempo di sposarsi. Il suo matrimonio avviene però quasi per gioco: la ragazza e l'uomo si vedono e poco dopo si sposano. Un matrimonio fatto per allegria insomma, proprio come recita il titolo dello spettacolo. Ma ecco che con la vita familiare arrivano le regole, una delle quali impone che bisogna essere uguali a tutte le altre famiglie. Nasce così il gioco della "casa", gioco al tempo stesso divertente e triste, ed ecco l'impossibile famigliola, con tanto di suocera, cognata e governante, tutti insieme a fare il teatrino delle proprie parti, all'interno di un'irresistibile e divertentissimo gioco di parodia. Natalia Ginzburg sfida tutte le regole della buona scrittura drammatica, inventandosi un teatro delle assurdità che tuttavia non rassomiglia al greve teatro dell'assurdo, di marca maschile ed esistenzialista.  La Ginzburg crea azioni teatrali all'apparenza impossibili, che provocatoriamente si fanno più irresistibili proprio laddove paiono disfarsi in frivolezza. La sua scrittura teatrale mantiene così un'inarrestabile allegria, una vivacità travolgente e sfrontatamente fragile che persino nella sconfitta, non scade mai nel pietismo o nella leggerezza gratuita.

Per prenotazioni e informazioni si può chiamare il botteghino del teatro al n. 0763.340493.

Pubblicato il: 20/12/2005

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