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San Giorgio. Sarà Una residenza protetta riservata a 20 anziani autosufficienti

Un investimento di 720 mila euro per questo primo obiettivo. Ma il progetto è più vasto. Intervista con Edoardo Romoli, presidente del Piccolomini Febei

foto di copertina

di Stefania Tomba

ORVIETO - Una residenza protetta riservata a 20 anziani autosufficienti, per un investimento di 720 mila euro. Questo a grandi linee il progetto di rilancio del Piccolomini Febei illustrato giovedì pomeriggio dal presidente dell'istituto di beneficenza, Edoardo Romoli, nel corso dell'audizione sui temi della sanità indetta dall'ufficio di presidenza del consiglio comunale di Orvieto, alla presenza dell'assessore alla Sanità, Maurizio Rosi, dei sindaci di Orvieto e Comprensorio, l'assessore alla sanità Cecilia Stopponi e il direttore generale della Asl, Denio D'Ingecco. "Il progetto - spiega all'indomani il presidente Romoli - porta a compimento un lavoro complesso durato molti mesi e si articola in due stralci. Il primo, quello che affrontiamo nell'immediato con l'investimento complessivo di 720 mila euro, prevede il recupero e l'utilizzazione del piano terra della villa di San Giorgio, dove erano ospitati gli assistiti prima del trasferimento al Faiolo, con l'individuazione di 20 posti per residenza protetta". "Si tratta, nello specifico - prosegue Romoli - di 9 stanze doppie e 2 singole.  Parliamo di stanze dotate di ogni comfort.  Inoltre gli anziani avranno a loro disposizione sempre sul piano terra, un refettorio, una sala riunione, infermeria, cucina e un'ampia veranda oltre, naturalmente, al parco che circonda la villa. Sempre in questo primo stralcio dei lavori, per i quali abbiamo già avviato tutte le pratiche relative alle richieste di autorizzazione, è compresa la sistemazione del tetto e del solaio". Sui tempi, l'Istituto conta di mettere mano alle procedure per indire le gare di assegnazione dei lavori con i primi dell'anno. "Una volta partiti - prosegue Romoli - i tempi sono quelli tecnici, un anno circa, al termine del quale riametteremo tutti gli assistiti (attualmente nove, ndr)". Mentre l'investimento trarrà risorse "in parte dall'alienazione di beni secondari per l'Istituto e in parte da finanziamenti pubblici ad hoc". "Con questo - chiosa il presidente - riteniamo di restituire alla comunità orvietana un bene importante e di agire nel pieno rispetto delle volontà della contessa Maria Cristina". Il progetto per il secondo stralcio dei lavori, che riguarda il secondo piano della villa, è invece "flessibile e sarà modulato sulla base della domanda che verrà riscontrata sul territorio. D'altro canto la struttura della villa, con due accessi separati, consente fortunatamente di poter riprendere in qualsiasi momento i lavori senza creare turbativa agli anziani che vi saranno ospitati".  Nel futuro di San Giorgio anche l'utilizzo di due edifici connessi alla struttura che saranno destinati ad attività di tipo riabilitativo da assegnare in gestione attraverso apposite convenzioni. Insomma il progetto c'è: il nodo più grosso, ora, sembra quello del numero chiuso delle autorizzazioni sanitarie affidate dalla Regione.

Pubblicato il: 17/12/2005

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