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'Il Centro studi città di Orvieto'si attrezza per crescere

Modifiche allo statuto. Potrà realizzare e gestire alloggi e servizi per gli studenti. Apertura alla cooperazione internazionale.

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Apportate alcune modifiche allo Statuto del Centro Studi "Città di Orvieto". L'ingresso di nuovi soci sarà più agevole. La Fondazione CSCO potrà realizzare e gestire alloggi e servizi per gli studenti. Apertura alla cooperazione internazionale. Parte la campagna adesioni rivolta alle Istituzioni ed ai privati.

A cinque anni dalla sua costituzione, la Fondazione per il Centro Studi "Città di Orvieto", presidente Stefano Cimicchi e direttore Stefano Telamoni, ha modificato parzialmente il proprio Statuto con il duplice obiettivo di favorire l'ingresso di nuovi soci pubblici e privati e di ampliare il raggio di azione dell' istituzione culturale cittadina, dotandola di nuovi strumenti operativi. In particolare, tra le finalità statutarie è stata inserita la competenza a realizzare e gestire alloggi e servizi per gli studenti, nonché a svolgere attività di cooperazione internazionale nel settore dell'istruzione e della formazione superiore. 
Le prospettive di crescita dell'insediamento universitario orvietano sono ancorate al vincolo infrastrutturale e, sia per il numero di aule che per gli aspetti ricettivi, le attuali disponibilità non consentirebbero ulteriori espansioni.
I circa 700 studenti che oggi ruotano intorno ai corsi che si tengono nella nostra città esauriscono le attuali disponibilità di spazi presso la sede di Piazza del Duomo (ex ospedale, recuperato soltanto per un terzo della volumetria totale) e se si vuole determinare uno sviluppo ulteriore occorre provvedere al più presto.
La realizzazione della residenza universitaria, di una "casa dello studente", è agganciata alla legge finanziaria attualmente in discussione in Parlamento (rifinanziamento della legge 338 del 2000, Disposizioni in materia di alloggi e residenze per studenti universitari).
I 200 posti letto con funzione mista, foresteria e ostello, verrebbero quindi realizzati nella ex Caserma Piave, dove dovrebbero trovare spazio anche il Polo Scientifico e Tecnologico e il Museo della Scienza Agroalimentare.
Con la modifica apportata all'art. 6 dello Statuto si intende favorire l'ingresso a pieno titolo nella Fondazione CSCO sia della Camera di Commercio, che ha già deliberato in tal senso, che della Provincia di Terni, ad oggi semplice "aderente", dei Comuni dell'Orvietano e dei  soggetti privati.
Nei prossimi giorni partirà una campagna per coinvolgere nel capitale della Fondazione Centro Studi i comuni dell'Orvietano e tutte le categorie imprenditoriali e professionali presenti sul territorio.
Una particolare attenzione sarà rivolta a quei soggetti di livello internazionale che hanno manifestato una disponibilità ad insediare ad Orvieto propri corsi universitari.

Pubblicato il: 16/12/2005

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