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Caso Achilli, via libera alla riapertura del caso

Il gip del tribunale dei minori ha disposto un approfondimento nell'indagine, allora archiviata come suicidio, e che adesso invece vira bruscamente sull'ipotesi del delitto

ORVIETO - Caso Achilli, via libera alla riapertura del caso. Le indiscrezioni trapelate da alcuni giorni sull'orientamento favorevole del tribunale ad accogliere le richieste avanzate dai familiari del 21enne, ritrovato senza vita ai piedi della Rupe il 14 novembre del 2000, hanno avuto conferma ufficiale ieri mattina. Quando il gip del tribunale dei minori ha disposto un approfondimento nell'indagine, allora archiviata come suicidio, e che adesso invece vira bruscamente sull'ipotesi del delitto. A convincere il tribunale perugino la segnalazione, da parte della Procura della Repubblica di Orvieto, di alcune dichiarazioni dei due ragazzi che trovarono il corpo di Roberto. "Vi ricordate Roberto? L'abbiamo ucciso noi, l'abbiamo buttato giù dalla Rupe e poi abbiamo chiamato i carabinieri per sviare i sospetti". Questa la frase pronunciata dai ragazzi nel corso di una festa tra il Natale e il Capodanno di quell'anno. La conversazione era venuta a galla in coda ad un'indagine per molestie telefoniche. Ora i ragazzi dicono che si trattava di frasi pronunciate sotto l'effetto della droga e unicamente "per far colpo sulle ragazze". Ma i dubbi restano. E restano anche su altri punti oscuri: dalla posizione in cui venne ritrovato il corpo del giovane, fino al vuoto assoluto sugli ultimi quattro giorni della sua vita di cui nessuno ha mai saputo dire nulla. Sono i maggiori  interrogativi a cui dovrà rispondere ora la nuova indagine disposta dal gip.

Pubblicato il: 13/12/2005

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