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Anziani. Basta coi 'finti progetti',

Giuseppina Barloscio Barbabella, presidente dell'Associazione "Maria Cristina Piccolomini", va a testa bassa contro l'attendismo del Comune...

ORVIETO - Basta coi "finti progetti", la situazione anziani richiede risposte concrete e trasparenti. Giuseppina Barloscio Barbabella, presidente dell'Associazione "Maria Cristina Piccolomini" va a testa bassa contro l'Istituto Piccolomini Febei, svelando alcune novità inedite del progetto di recupero della villa di San Giorgio annunciato da mesi, e contro l'attendismo del Comune. "L'Istituto - afferma Giuseppina Barloscio - lavora da mesi su un progetto di ristrutturazione che, a fronte delle ingenti spese che comporterà, sembra indirizzato alla creazione di soli venti posti di residenza protetta, comunque dipendenti da preventiva autorizzazione regionale".  "Ci sembra un finto progetto - taglia corto il presidente Barloscio - quanto mai limitativo e altrettanto poco sostenibile da un punto di vista economico".  Senza contare - afferma - che "la situazione finanziaria pregressa e corrente dell'Istituto Piccolomini non è stata resa pubblica e l'associazione è ancora in attesa dei bilanci dell'Ente, richiesti da tempo". "La trasparenza di gestione - sottolineano gli esponenti dell'associazione Piccolomini riuniti ieri in conferenza stampa - dovrebbe essere un dovere per un Ente pubblico che al proprio interno ha rappresentanti del Comune e della Curia". Le altre stangate sono non tanto per l'assessore alla Sanità, Cecilia Stopponi, cui viene riconosciuto un sincero impegno, quanto più in generale per il Comune. "Ad oggi - afferma - siamo ancora in attesa della presentazione del "Progetto anziani" e della convocazione di un apposito consiglio comunale aperto". "È necessario un confronto pubblico per capire quali siano gli indirizzi dell'Amministrazione e per fare chiarezza cu cosa si intende per "Residenze speciali per Anziani", previste già dal 1998 nella chiacchierata zona del Poggente". "Un confronto - aggiunge - che diviene tanto più urgente dopo l'approvazione, da parte della conferenza dei sindaci, del piano di riorganizzazione del presidio ospedaliero che prevede il taglio di posti letto per lo più utilizzati da anziani cronici;  i dieci posti della Geriatria, si trasformano in posti di Medicina d'Urgenza e i quattro posti di Rsa si sottraggono ai posti letto destinati alla Medicina. Quando è il caso di ricordare che soprattutto nel periodo invernale la degenza in Medicina è rappresentata da ultrasettantacinquenni e spesso i trenta posti disponibili vengono rapidamente coperti e si è costretti a "parcheggiare" altri  malati in posti letto di altri reparti".

Pubblicato il: 13/12/2005

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