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Siamo contro la guerra

Contro la guerra e contro le invasioni di uno Stato fuori dalle regole internazionali. Con questo appello il Forum contro le guerre di Orvieto invita i cittadini a manifestare questa sera. Ieri la fiaccolata per la pace

Politica

di Redazione

Ieri temevamo che sarebbe stata guerra, ne eravamo quasi certi, sentivamo che era imminente.

Oggi è il primo giorno di guerra.

È inutile continuare nelle stesse discussioni dei giorni scorsi e perdersi in elucubrazioni su quanto è chiarissimo.


Da stanotte, dai primi missili, l'informazione sta tentando di "dimensionare" l'evento, di offrire chiavi di lettura nuove, di informare.


Tutto è stato già detto e ora si tratta soltanto di registrare eventi disperanti, con difficoltà già evidenti per chi opera nell'informazione, perché la violenza, la morte e il dolore sono immagini da aborrire. Danno contenuto visivo ad un concetto, la guerra, di per sé privo di contenuti oggettivi e condivisi.


Noi siamo contro la guerra.


Abbiamo una sensibilità comune che ha radici diverse e il nostro percorso personale ci porta sulla stessa piazza, per testimoniare un'opposizione convinta alla guerra, a questa guerra sciagurata che apre spazi incontrollabili di incertezza nel quadro internazionale.



Ieri sera ad Orvieto decine di cittadini si sono ritrovati in piazza della Repubblica per manifestare il proprio dissenso alla guerra. Una fiaccolata per testimoniare che la guerra non è la risposta ma l'azione unilaterale di un Paese che, senza l'avallo dell'Onu ha deciso di attaccare un altro Paese.


Questa sera alle ore 18, in piazza della Repubblica il "Forum contro le guerre" di Orvieto (composto da Altra Agricoltura, Associazione "Articolo21.Liberi di", Arci Nuova Associazione, Attac, Cgil, Collettivo "Il Manifesto", Collettivo Teatro Animazione, Democratici di Sinistra, Emergency, Foro Contadino, Giovani Comunisti, Associazione "Il Ginepro", Associazione "Per il Rinnovamento della Sinistra", Protezione Civile, Rifondazione Comunista, Social Forum Orvieto) promuove una manifestazione contro la guerra e invita tutti i cittadini a partecipare e e a esprimere la propria avversione all'intervento armato.


Ieri sera inoltre è stato diffuso il seguente appello ai commercianti:
In queste ore drammatiche ore tutti gli sforzi per fermare la guerra vanno esercitati; le organizzazioni sindacali, i movimenti, le associazioni, la società civile tutta stanno organizzando le iniziative per ribadire il no alla guerra anche nelle ore successive al suo eventuale scoppio.
In tutte le città si manifesterà il dissenso della popolazione italiana all'uso delle armi; per questo vi chiediamo di unirvi a questa protesta abbassando le saracinesche per un tempo anche simbolico dichiarando "chiuso per la pace".
Il silenzio delle città, la fermata delle attività lavorative, possono rendere intenso e visibile il rifiuto della guerra.


Vittoria Boni - Acli Lombardia
Carlo Borio - Cisl Lombardia
Susanna Camuso - Cgil Lombardia
Flavio Mingelli - Arci
Teresa Sarti - Emergency

Pubblicato il: 20/03/2003

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