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'Conosci e gusta la Calabria'

Dal 7 all'11 dicembre al Palazzo del Gusto di Orvieto

Preceduta da una conferenza stampa presso il Comune di Orvieto alle 11.30, mercoledì 7 dicembre 2005, alle 17.00 verrà inaugurata nelle sale espositive del Palazzo del Gusto di Orvieto, la mostra "Conosci e gusta la Calabria", iniziativa promossa nell'ambito delle attività di gemellaggio tra la Banca dei Due Mari di Calabria Credito Coperativo e la Banca Trasimeno Orvietano Credito Cooperativo.

Inoltre, giovedì 8 dicembre, alle 17.00, si svolgerà la Conferenza sul tema: "Peperoncino, Calabria e Mediterraneo", a cura di Serafina (Nuccia) Carmagnola, presidente dell'Accademia Italiana del Peperoncino di Rende. Durante la conferenza verranno presentati anche i saggi: "Sapori di Calabria", "Dolce e piccante: scoprite la vita", "La cucina della Comunità montana Reventino-Tiriolo-Mancuso", compendio di gastronomia e cultura popolare, con ricette, tradizioni, atmosfere. Seguirà una degustazione di tipici prodotti calabresi "dolci e piccanti".  Partecipa tra gli altri il Parco Nazionale del Pollino. 

 

Questo primo approccio tra Calabria e Umbria è anche occasione di potenziali scambi commerciali  e di consolidamento di rapporti tra territori. Una concreta valorizzazione del settore agroalimentare rappresenta per le due regioni una opportunità di  sviluppo, di rilancio economico ed occupazionale. La Calabria come l'Umbria vede in questo momento numerose azioni tese alla tutela dei prodotti tipici regionali. Ricchezza e vanto della terra di Calabria sono infatti i 271 "giacimenti" inseriti nell'elenco delle produzioni tipiche italiane.

Tali tipicità, quasi tutte secolari e spesso millenarie, sono in netta antitesi rispetto alle tendenze degli OGM, dei trasgenici e della globalizzazione alimentare. Sfogliando l'elenco dei 271 prodotti tipici calabresi si delinea un vero e proprio atlante del patrimonio agroalimentare, che è sintesi di economia, geografia e storia.

La variegata orografia della Calabria, con tre gruppi montuosi principali (Sila, Pollino, Aspromonte), due mari con ottocento chilometri di coste e pianure irrigue fertili che rappresentano il 10% del territorio, hanno contribuito a diversificare le produzioni agricole.

Le "colture" sono "culture" da salvaguardare e ad Orvieto, in mostra e vendita al Palazzo del Gusto, si possono trovare dall'anice alla gassosa al caffè, dalla felciata agli animaletti di provola, dal tartufo di Pizzo ai panicielli di Santa Maria del Cedro, dai funghi porcini al finocchietto selvatico, dal salame crudo di Albidona alle olive in salamoia, dalle melanzane sott'olio all'origano selvatico, dalle Clementine della Piana di Sabari alla confettura di pomodori rossi, dai limoni di Rocca Imperiale alla Limetta, dalle mele di montagna (cotogna - coccia - limoncelle) al pallone di fichi. Ma anche "star" di successo come la patata Silana e la liquirizia, il peperoncino (vero protagonista della gastronomia regionale), l'olio extravergine d'oliva, vini blasonati come il Cirò e il Greco di Bianco, le cipolle rosse di Tropea entrate di prepotenza nei menù dei più grandi cuochi del mondo. E ancora: troveremo i pomodori di Belmonte, dolci e polposi, che per le loro dimensioni super affascinano e stupiscono prima l'occhio poi il palato; ed i formaggi: il Caciocavallo podolico, il pecorino Crotonese e quello del Poro, la giuncata, i caprini, il Musulupu dell'Aspromonte entrati ormai   nel gotha del buongusto.

Da sottolineare ancora la bontà della sardella di Crucoli detta "caviale Calabrese", preparazione dal gusto deciso che unisce la neonata di sardine (il novellame più minuscolo) con il sale, peperoncino e aromi "selvatici". Vero giacimento gastronomico la sardella, ma anche culturale: profumo e sapore rimandano a sensazioni antiche, a un Sud "della memoria" che non deve estinguersi. E poi lo squisito tonno di Pizzo Calabro, lo stocco di Mammola, il pane di grano di Mangone o quello di castagna e pure alla 'Nduja di Spilinga (un insaccato di maiale cremoso e piccantissimo) e alle quattro DOP (soppressata, salsiccia, capocollo, pancetta) salumi di elevata qualità che stanno riscuotendo successo nel mondo.

Particolare dolcezza e sapore saranno i fichi del Cosentino e il miele che da essi si ricava. Frutti straordinari come il Bergamotto di Reggio Calabria ed il Cedro della Riviera dei Cedri che danno alimento, liquori, essenze e canditi di pregio usati dalla liquoreria e pasticceria nazionale. Olio, miele, mandorle, noci, nocciole e frutta candita, costituiscono la base della gran parte dei dolci calabresi (Pitta 'mpigliata, mostaccioli, susumelle, riganella, nepitelle, torroni, bocconotti, cuzzupa).  Cullurielli (ciambelle fatte con farina, patate, lievito), turdilli (gnocchi di pasta che la leggenda fa risalire a Brezio figlio di Ercole e fondatore di Cosenza), pignolata, scalette ricoperte di gileppo o di miele vengono approntate dalle padrone di casa nel rispetto della tradizione natalizia. Il miele non manca mai essendo ancora vivo in Calabria il legame con la Grecia, ricordo di riti propiziatori e di sacrifici, memoria di una civiltà che ancora si ritrova nella sua gente fiera, e fedele ai valori primari.

I prodotti tipici sono stati  scolpiti  dall'ambiente da cui prendono origine e che ha selezionato e plasmato le specie vegetali ed animali e dall'uomo che a sua volta ha adattato queste specie alle proprie esigenze selezionando quelle più rispondenti ai propri bisogni ed importandoli anche da altri paesi per libera scelta o per imposizioni delle popolazioni dominanti che nei secoli si sono alternate nella regione portando con se usi e costumi del paese d'origine comprese le tradizioni culinarie

 

La mostra mercato presso il Palazzo del Gusto - Convento San Giovanni (via Ripa Serancia 16 - Orvieto) sarà aperta tutti i giorni dal 7 all'11 dicembre 2005 dalle ore 10/13 alle ore15/19 nei festivi  e 15/18 in quelli feriali. L'ingresso è libero.

Pubblicato il: 07/12/2005

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