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Fondazione CRO. Neri e Provani contro il 'sistema'

"Esistono le norme, ma il buon senso deve prevalere". Così Pierluigi Neri. ""Nonostante tutti i tentativi di coagulare i soci ancora in vita - afferma Glauco Provani - il dissenso interno dimostra per l'ennesima volta che l'organismo non funziona"

ORVIETO - "Esistono le norme, ma il buon senso deve prevalere". È in questi termini che Pierluigi Neri, il socio della Fondazione che martedì pomeriggio si è alzato facendo mancare per la terza volta il numero legale, ribadisce il proprio attaccamento al dissenso che sta manifestando insieme ad altri soci in carica e insieme ad altri dichiarati decaduti all'attuale gestione della  Fondazione Cro.  "Continuo la mia battaglia per rispetto dei soci decaduti - dice Neri - sono convinto che debbano esserci delle norme ma sono altrettanto convinto che queste vadano gestite in una condizione di democrazia. Insomma, quello che non mi piace è il sistema".  Tra i soci dichiarati decaduti e adesso in causa con la Fondazione (insieme all'avvocato Manlio Morcella, l'antiquario Ernesto Petrella e Renato Piazzai) l'architetto Glauco Provani, che, sulla terza assemblea andata a monte, è lapidario. "Nonostante tutti i tentativi di coagulare i soci ancora in vita - afferma Provani - il dissenso interno dimostra per l'ennesima volta che l'organismo non funziona. Credo che i fatti parlino da soli".  Intanto dai vertici dell'Ente sono scattati i provvedimenti per modificare lo statuto e abbassare il quorum. La delibera del consiglio di indirizzo è stata approvata dal consiglio di amministrazione e attende ora la presa d'atto del ministero delle Finanze.

Pubblicato il: 01/12/2005

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