Maltempo in Umbria. Danni per oltre cento milioni di euro

Avrebbe causato, ad una prima stima, oltre 100 milioni di euro di danni, l' eccezionale ondata di maltempo che ha colpito l' Umbria nei giorni scorsi, ma il monitoraggio delle conseguenze di esondazioni di fiumi, frane ed allagamenti sarà più preciso nelle prossime ore, e sulla base del suo esito la Regione chiederà lo stato di calamità naturale: ad annunciarlo, ieri in Consiglio regionale, l' assessore Vincenzo Riommi. Nella sua informativa all' assemblea, Riommi ha ribadito che «migliaia di ettari di terreno sono finiti sott' acqua, per un evento atmosferico che non si verificava in Umbria da qualche decennio, e che ha colpito non solo l' intera asta del Tevere da Città di Castello a Terni, ma anche lo Spoletino e la Valnerina». A pagarne le conseguenze più pesanti l' agricoltura, molte strade, alcune abitazioni (sono state sgomberate temporaneamente una sessantina di famiglie, alcune delle quali sono già tornate a casa) e diverse aziende. Riommi ha voluto evidenziare il «ruolo positivo svolto dagli invasi umbri per limitare i danni della piena: quello di Montedoglio, nel momento di maggior picco del fenomeno, è riuscito a tenere fino a 250 metri cubi d' acqua al secondo, mentre il Tevere ne trasportava 417. La diga di Corbara, al contrario, ha rilasciato 300 metri al secondo, mentre ne arrivavano 1.300». «Tutto è migliorabile - ha osservato Riommi - ma di fronte ad un evento eccezionale, il sistema umbro di protezione civile ha sostanzialmente retto all' urto. Ora si deve ripartire da questo evento per rilanciare, anche con risorse adeguate, una politica di salvaguardia del territorio, per la difesa del suolo e contro i dissesti. Il tutto per attuare una politica di prevenzione che limiti il più possibile i danni causati da questi fenomeni».

Ad Orvieto, i danni sarebbero abbastanza contenuti, intorno ai 150mila euro. Così ha comunicato l'assessore Germani al Consiglio comunale.