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Ventura passa da Forza Italia alla Margherita. Il caso in Consiglio provinciale

Duro intervento di Montegiove e di consilgieri di centrodestra...

Il "caso" del consigliere provinciale Ventura, che ha lasciato Forza Italia e aderito alla Margherita,  ha monopolizzato il dibattito in Consiglio provinciale. Nella riunione di ieri, conclusa a tarda ora, il passaggio dell'ex-Capogruppo di FI nelle file della Margherita è stato l'argomento centrale sul quale si sono confrontati i consiglieri di maggioranza e minoranza. La discussione è stata sollevata da una mozione presentata dal Gruppo di AN, illustrata dal capogruppo Mario Montegiove, in cui si chiedeva "di aprire un dibattito sul passaggio di un consigliere della minoranza ad un gruppo di maggioranza, creando un gravissimo precedente, sia per la persona che l'ha attuato e sia per i gruppi di maggioranza che lo hanno avallato, sovvertendo le regole democratiche". 

Pesanti le critiche mosse dallo stesso rappresentante di AN al suo ex-collega di coalizione. Premettendo che è assolutamente lecito rivedere le proprie idee e perfino le proprie collocazioni, Montegiove ha chiesto al consigliere Ventura di rimettere il proprio mandato elettorale e si è appellato alla maggioranza "affinché non si renda complice di questo atto che sovverte le regole democratiche. Un atto  - ha proseguito -  che è immorale, illegale ed antidemocratico. È opportuno tenere comportamenti tali da garantire il mandato elettorale da ogni ribaltone e trasformismo". È poi intervenuto il consigliere di FI Torquato Petrineschi, il quale si è limitato a ricordare al Consiglio la dichiarazione fornita dallo stesso Ventura in occasione dell'approvazione del Bilancio di Previsione 2005, riferendola testualmente: "Non serve a niente  -aveva affermato in quell'occasione -  con poche idee innovative e non dà risposte ai problemi dei giovani". Il consigliere del PRC Roberto Battistoni, pur dichiarandosi rispettoso delle scelte altrui, ha affermato: "Posso accettare politicamente spostamenti all'interno della propria coalizione, scelte alternative le capisco di meno. Questa novità coinvolgerà anche la stessa maggioranza per le valutazioni conseguenti". Articolata la spiegazione fornita dallo stesso Ermanno Ventura che ha rigettato le affermazioni di Montegiove, ricordando comportamenti non certo costruttivi del proprio partito in città come Assisi, Valfabbrica e Nocera Umbra. "Non si possono dare lezioni di coerenza al sottoscritto  - ha detto fra l'altro -  laddove questa coerenza non è rispettata. La mia è stata una scelta sofferta, ponderata, condivisa e partecipata, conseguente al fallimento delle politiche messe in atto da FI a livello nazionale, regionale e locale. Lo stesso fallimento che è stato recepito da molti elettori di FI che si sono allontanati da questo partito. La mia volontà rispecchia quella degli elettori che mi hanno confermato la propria fiducia. Nella "Margherita", che ringrazio per avermi accolto, ho trovato quella spinta riformista moderata che da sempre alimenta il mio impegno politico. Mi ritrovo nel programma della coalizione di centrosinistra presentato dal presidente Cavicchioli". Per il Consigliere Danilo Buconi (PDCI) "i trasformismi fanno male alla politica ed ai cittadini. È opportuno e necessario che la politica stessa si riappropri del proprio ruolo, rivolgendo un pensiero al vincolo di mandato elettorale". Il vice presidente del Consiglio provinciale, Pietro Valentini Marano (AN), ha sottolineato che "il collega Ventura è stato eletto in un'altra coalizione politica. Sarebbe stato più opportuno che si fosse dimesso da FI e da consigliere provinciale e chiedere, poi, i voti al suo elettorato intraprendendo un percorso più lineare e condivisibile". Alfredo Santi (UDC) ha affermato che "se Ventura fosse stato eletto nel Consiglio regionale, ora non staremmo qui a dibattere su questo argomento. Per quanto mi riguarda, avrei chiamato a raccolta i miei elettori e li avrei fatti partecipi delle mie intenzioni prima di compiere un passo così impegnativo". L'attuale capogruppo di FI, Gabriella Caronna, ha affermato di essere stata sorpresa alla notizia di questa operazione. "Una notizia  - ha detto, rivolgendosi allo stesso Ventura -  che mi ha addolorata dal punto di vista politico e per l'amicizia che ci lega. Stento a credere che tu possa far parte di questa maggioranza contro la quale ti sei sempre battuto". Il capogruppo dei DS, Roberto Montagnoli, senza fornire giudizi in merito, ha detto che "da tempo il collega Ventura aveva manifestato una certa voglia di cambiamento, evitando l'estremismo più spinto. Ricordo scelte unitarie su temi importanti come lo sviluppo, il polo scientifico, i master universitari di Narni. Egli sarà un amico di viaggio importante e competente. È opportuna, ora, una riflessione anche all'interno della maggioranza che governa Palazzo Bazzani". Il consigliere di AN Giovanni Montani ha manifestato il proprio imbarazzo, unito all'amarezza, per l'amicizia che lo lega al collega Ventura. "Qualche volta non si è d'accordo con le scelte operate dal proprio partito a livello nazionale  - ha affermato - ma non per questo si abbandona la coalizione in cui si è stati eletti. Occorre maggiore coerenza politica". Di "atteggiamento politico non corretto" ha parlato il capogruppo dell'UDC, Paolo Maggiolini. "Il consigliere Ventura avrebbe dovuto dimettersi dal proprio partito - ha detto - e poi cercare con calma la collocazione politica a lui più confacente". Il capogruppo dello SDI, Alberto Sganappa, ha condiviso le motivazioni che hanno portato Ventura ad una decisione così importante. Per il capogruppo della Margherita, Giampiero Lattanzi "una scelta di campo così netta è stata determinata dal disagio e dal disorientamento crescente maturato all'interno del proprio partito, che ha messo in evidenza il fallimento del progetto politico di FI. Abbiamo accolto la richiesta di adesione al nostro partito con l'intento di far crescere ulteriormente il centrosinistra". Il presidente della Provincia, Andrea Cavicchioli, ha affermato che "ogni scelta merita rispetto, in quanto frutto di un processo personale. Alla luce di questa novità, che si inserisce nelle dinamiche del centrosinistra e dello stesso Consiglio, opereremo una valutazione all'interno della maggioranza. Garantisco, comunque, di mantenere inalterata la volontà di confronto con la minoranza nel rispetto dei propri ruoli. Le richieste contenute nella mozione di AN investono il soggetto interessato". Concludendo il dibattito il capogruppo di AN si è lamentato con la maggioranza "per non essersi espressa  - ha detto Montegiove ­-  in merito al fatto che la legge abbia garantito alla minoranza 8 seggi e che ora ne abbia soltanto 7. Non è politicamente corretto che venga tolto un seggio ad una coalizione. Il silenzio della maggioranza su questo argomento ci è sufficiente".

 

Pubblicato il: 16/11/2005

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