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Vescovo Scanavino-sindaco Mocio: incontro diretto

Nella tarda mattinata di ieri. La strada del confronto sembra imboccata...

foto di copertina

ORVIETO - Un incontro in tarda mattinata per avere, finalmente, uno scambio di vedute diretto al di fuori di quelli avuti negli incontri pubblici o tramite la carta stampata.  Non ultimo per chiarire anche alcuni equivoci.  È così che, nella tarda mattina di ieri, il sindaco della città del Duomo, Stefano Mocio, ha fatto visita al vescovo della diocesi di Orvieto - Todi, monsignor Giovanni Scanavino dopo i ripetuti appelli lanciati da quest'ultimo, nel corso dei mesi passati, alla città.  Una città che il vescovo ha definito, in più occasioni, sonnolenta, scarsamente dinamica, avviata a diventare una "città museo" e , dove, soprattutto, mancherebbe il confronto e forme aperte di dialogo che non siano quelle dello scontro e del litigio.  Argomenti sui quali a distanza di mesi il vescovo è tornato in varie occasioni.  Facendo notare come, al di là del plauso ricevuto da più parti, nessuna iniziativa concreta era stata poi effettivamente avviata.  

"È stato un incontro molto positivo - commenta il vescovo, monsignor Scanavino - nel corso del quale abbiamo avuto modo di chiarire le mie intenzioni, anche alla luce della reazione politica di questi giorni per cui ero preoccupato".  La strada del confronto insomma pare imboccata.  "Abbiamo concordato - prosegue il vescovo - che potrà essere utile programmare dei consigli comunali allargati come luogo di dialogo".  

Sulla secca replica dell'ex sindaco, Stefano Cimicchi, che criticava alcune affermazioni del vescovo come quelle che parlavano di potere monolitico sulla Rupe, monsignor Scanavino si riserva una più approfondita lettura anche se d'amblais abbozza una prima reazione.  "A una prima lettura mi pare che abbia sopravvalutato il mio intervento.  Voglio dire che mi pare di leggere nelle sue parole la preoccupazione del politico per una possibile ingerenza da parte mia nelle questioni della città.  La mia invece è una preoccupazione di natura pastorale e pratica.  Quello che voglio sostenere è l'appoggio ai giovani e che nelle scelte si tengano in conto sempre più certi valori che poi sono quelli che si rifanno al bene comune".  

Insomma le parole del vescovo sembrano aver fatto definitivamente breccia nel dibattito cittadino al punto da "stanare" interventi di reazione a tutti i livelli.  Quelli istituzionali del mondo della politica, ma anche quelli di alcuni giovani che chiamati in causa per primi dal vescovo stesso, non si sottraggono al confronto. Facendo emergere una visione viva e critica della realtà cittadina che era probabilmente sopita o comunque scarsamente comunicata.   

Pubblicato il: 15/11/2005

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