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Arrestata la prostituta che era in compagnia di Sauro Mencarelli

Avrebbe visto l'assassino e avrebbe mentito agli inquirenti, intralciando l'indagine e favorendo il killer

ORVIETO - Arrestata la prostituta che era in compagnia di Sauro Mencarelli la mattina del delitto:  avrebbe visto l'assassino e avrebbe mentito agli inquirenti intralciando l'indagine e favorendo il killer.  Per questo ieri pomeriggio, su ordinanza di custodia firmata in mattinata dal gip, Gianluca Forlani, la donna - S.S., 30 anni, di origini bosniache - è finita in manette con l'accusa di favoreggiamento personale e false informazioni al pubblico ministero.  I carabinieri di Orvieto, in collaborazione con i colleghi di Marsciano e di Terni, hanno eseguito, intorno alle 16,30 di ieri, l'ordinanza nella casa di Compignano, nel Marscianese, in cui la donna vive con il marito, pensionato 64enne.  Al termine di una breve perquisizione, la "lucciola" di Acqualoreto è stata tradotta nel carcere femminile di Perugia.  Che la giovane prostituta bosniaca non l'avesse raccontata tutta sull'omicidio, cui ha assistito la mattina del 28 ottobre scorso, era un sospetto che girava nella testa degli inquirenti sin dalla prima ora.  Poi i rilievi balistici, l'autopsia e le prime ricostruzioni della scena del delitto.  Ed ecco che il sospetto, col passare dei giorni, che hanno portato progressivamente a galla la ricostruzione della dinamica dell'omicidio, si è fatto sempre più forte, fino a diventare praticamente quasi una certezza.  Chi ha ucciso Mencarelli l'ha fatto da una distanza di un metro e mezzo, massimo due. A questo si aggiunga che l'inclinazione del proiettile ha detto chiaramente che il colpo è stato sparato da una posizione parallela al terreno.  Dunque, come è stato già detto, il killer non era appostato tra i ripidi arbusti a monte, che costeggiano la strada, ma si trovava - presumibilmente - dietro la Punto di Mencarelli.  In queste condizioni è praticamente impossibile che una persona dal sedile del passeggero della stessa auto accanto alla quale - fuori, dal lato del conducente - si è accasciato il corpo dell'uomo ferito a morte, non sia stata in grado di vedere nulla.  Come impossibile che, udito un colpo, la donna non si sia istintivamente voltata.  La "lucciola", che, dopo l'omicidio, afferma di essere fuggita a gambe levate senza voltarsi e senza controllare il cadavere, si sarebbe contraddetta più volte tanto di fronte ai carabinieri di Baschi quanto di fronte al magistrato.  Tanto è bastato agli inquirenti per far scattare le manette.  Insomma, la donna avrebbe mentito fin dal primo momento.  Ma in questo caso, perché? Potrebbe aver deciso di tenere la bocca chiusa per paura, magari perché minacciata.  Oppure starebbe deliberatamente coprendo qualcuno.  Evidentemente, in questo caso, qualcuno che conosce. Un'ipotesi questa che merita altrettanti interrogativi in merito alle vere ragioni che la spingerebbero a proteggere il killer.  A giorni ci sarà l'interrogatorio di garanzia e poi quello del pm.  A questo punto, senza più niente da perdere, la donna potrebbe essere disposta a parlare e collaborare con le indagini.  Sempre che sia in grado.  Sarebbe una testimonianza preziosa per gli inquirenti che, tuttavia, orami, da giorni, sembrano  aver stretto il cerchio attorno a uno dei clienti della donna.  A lui avrebbero condotto importanti indizi di natura tanto tecnica quanto testimoniale. Ora, per chiudere il fascicolo d'indagine, non resta che esaminare i tabulati telefonici che saranno disponibili a ore e soprattutto gli esiti degli esami del Ris per i quali invece ci sarà bisogno di qualche altro giorno.  Il movente passionale sembra quello più tenuto in considerazione tra gli inquirenti.  Anche se, alla luce degli ultimi risvolti dell'indagine, appare chiaro che per mettere a fuoco definitivamente il movente, bisognerà verificare fino in fondo la natura del rapporto tra i protagonisti. E capire il preciso ruolo giocato da ognuno in tutta la vicenda.  Perché, se pare essere emerso con relativa chiarezza il sentimento di Mencarelli per la prostituta, non è altrettanto chiaro quale fosse stato l'atteggiamento della donna nei suoi confronti .

Pubblicato il: 12/11/2005

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