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NOTIZIE CORSIVI

Fondazione CRO. Terracina chiarisce 'per ristabilire una corretta informazione'

La conferenza stampa di ieri e l'intervento del presidente Terracina pubblicato integralmente

foto di copertina

(nella foto il presidente della Fondazione Cro, Torquato Terracina, a destra, con il presidente dell'assemblea dei soci, Aldo Mattioni)

ORVIETO - È servita a chiarire ruoli e funzioni degli organi dell'Ente e a ribattere alle notizie di stampa di questi giorni la conferenza che si è tenuta ieri mattina a palazzo Coelli alla presenza del presidente della Fondazione Cro, l'architetto Torquato Terracina, il segretario generale, l'avvocato, Adolfo Ciardiello e il presidente dell'assemblea dei soci, Aldo Mattioni. In primo luogo è stato chiarito dalla recente riforma l'assemblea dei soci ha potere consuntivo e non deliberante. "Per questo - ha spiegato l'avvocato Ciardiello - nel caso l'assemblea non riesca a esprimere il proprio parere entro un mese, così come successo per l'approvazione del bilancio, l'atto passa comunque al consiglio d'indirizzo che è l'organo preposto a prendere le decisioni". "Ciò non vuol dire che l'assemblea non debba avere un ruolo importante, purchè funzioni - ha detto Ciardiello - E per questo auspichiamo che sia sempre più rappresentativa di tutte le istanze, i soggetti e gli Enti della città, in modo anche da esprimere anche proposte. Proposte che passano poi, ovviamente, al vaglio del consiglio di indirizzo". Sulla funzionalità dell'organismo in questione, alla luce delle ripetute assenze e delle recenti vicende che hanno portato in due casi a far saltare il numero legale, saranno portate in seno all'assemblea stessa nuove proposte per stabilire un quorum "rapportato al numero dei soci" - ha detto Ciardiello - e per rimettere la possibilità di essere presenti per delega.

In risposta al dibattito e alle polemiche delle ultime settimane è intervenuto il presidente Terracina.

Questo il testo integrale dell'intervento dell'architetto Terracina in occasione della conferenza stampa:

"Il grande risalto dato alla stampa a questioni che riguardano l'Assemblea dei Soci della Fondazione ha reso necessario indire questa conferenza stampa che segue il comunicato stampa già divulgato nei giorni scorsi.

Nell'ambito dei numerosi articoli pubblicati sono state riportate notizie inesatte e ciò rende necessario, per amore della verità, che vengano forniti dati e notizie utili a ristabilire una corretta informazione su fatti che riguardano la città.

Orvieto ha bisogno di avviare un percorso di collaborazione di tutti coloro, istituzioni e cittadini, che credono nel futuro della città.

L'appello del Vescovo Scanavino è da condividere e non deve restare lettera morta.

La Fondazione è trasparente e da sempre aperta alla collaborazione di tutti coloro che lealmente e disinteressatamente tengono alle sorti della città di Orvieto e al suo rinnovamento.

La Fondazione, già all'inizio dell'anno, si è fatta promotrice di un incontro - che si è tenuto il 3 marzo 2005 - con le maggiori istituzioni cittadine, Vescovo, Comune, Opera del Duomo, Museo Faina, Cassa di Risparmio, per discutere delle linee di intervento della Fondazione e quelle degli altri Enti rappresentativi della nostra città, con l'obiettivo di un più ampio e proficuo coordinamento delle relative azioni.

La riunione si è chiusa con la promessa reciproca di proseguire in tale collaborazione.

La Fondazione, quindi, non può che plaudire allo sprone che viene dal Vescovo di dialogare sul futuro, con una particolare attenzione ai giovani.

E su questo si inserisce la problematica emersa in questi giorni relativa alla decadenza di alcuni soci sulla quale il sottoscritto Presidente della Fondazione viene - impropriamente - sempre chiamato in causa, mentre è un provvedimento che è stato adottato dall'Assemblea su proposta del Comitato di Presidenza e del Presidente dell'Assemblea, per l'applicazione dello Statuto.

I soci sono stati dichiarati decaduti dall'Assemblea in quanto con le loro assenze - tre assenze consecutive in termini temporali vuol dire un anno e mezzo - hanno evidenziato un disinteresse per i problemi della Fondazione e della città.

La Fondazione ha bisogno del contributo di tutti per portare avanti la sua azione.

Le prolungate assenze di molti soci non consentono di discutere in modo ampio e serio dei problemi di Orvieto.

L'Assemblea - su proposta del Comitato di Presidenza - ha preso atto di ciò e ha provveduto a dichiarare la decadenza dei soci.

Tutti i soci del resto erano stati chiaramente avvisati fin dal 2004 per iscritto che le assenze avrebbero determinato la decadenza.

In tal modo l'Assemblea stessa ha aperto un percorso di rinnovamento nell'interesse della città.

Ora risulta perlomeno singolare che sulla stampa appaiono notizie finalizzate a far credere che le assenze fossero dovute alla disapprovazione delle linee di intervento della Fondazione, quando esistono agli atti prove che evidenziano il voto favorevole di tutti i soci.

Non voglio andare oltre su questo problema della decadenza, in quanto è stato proposto ricorso da quattro di questi soci al Tribunale, che sta esaminando la questione e ciò è garanzia per tutti.

Il Tribunale tra l'altro ha rigettato l'istanza di sospensione della delibera impugnata in quanto, dopo un ampio esame, ha ritenuto che l'atto non sia viziato.

In questa sede interessa, invece, chiarire alcune questioni, con fatti e numeri, per evidenziare l'inesattezza delle notizie apparse sulla stampa.

Sulla stampa sono state riportate alcune critiche che i quattro soci decaduti che hanno proposto ricorso hanno formulato nell'atto di citazione per giustificare le loro mancate partecipazioni all'Assemblea in violazione dello Statuto.

La Fondazione, nel deplorare il fatto che il contenuto di atti giudiziari venga consegnato alla stampa e pubblicizzato, ritiene di precisare quanto segue con riferimento alle seguenti notizie pubblicate sulla stampa locale:

1)      "La dismissione della partecipazione di controllo della Cro a favore della Cassa di Firenze non era dovuta ed ha convertito un bene ad apprezzabile redditività e non esposto a svalutazione in una equivalente somma di denaro di risibile redditività e svilita dal cambio in euro" (LA NAZIONE 26 ottobre 2005)

 

Al riguardo l'operazione di cessione fu deliberata dall'Assemblea dei Soci dell'Ente - che allora aveva poteri effettivi - l'11 febbraio 2000 all'unanimità (82 votanti, 81 a favore) con l'astensione di un solo socio che era amministratore della banca.

Alla delibera parteciparono con voto favorevole tutti i quattro soci che oggi hanno impugnato la delibera di decadenza (due erano materialmente presenti e due per delega).

Appare, quindi, quanto meno singolare che oggi - in un atto di citazione i cui contenuti sono divulgati a mezzo stampa e ciò, come ho detto, è da deplorare - si voglia far credere che erano contrari quando hanno espresso un voto a favore dell'operazione!

Per quanto riguarda l'accusa di "risibile redditività" della liquidità derivata dalla vendita, preciso che il patrimonio liquido è attualmente investito in polizze assicurative a capitale garantito e con un minimo di redditività garantita.

Attualmente il rendimento netto medio annuo è pari al 3,95% (al netto anche delle imposte) che rispetto alla media degli investimenti privi di rischio è assai rilevante.

La Fondazione sta per modificare la composizione del portafoglio inserendo una quota di investimento azionario (molto contenuta) per migliorare ulteriormente la redditività già elevata.

 

2)      "La Fondazione avrebbe eseguito interventi estranei alle finalità e alla capacità di sviluppare l'economia orvietana. A Terracina si contesta anche l'acquisto dell'apparecchiatura per la risonanza magnetica pagata due milioni e mezzo di euro e il cui funzionamento è ritenuto insoddisfacente, oltre alla realizzazione del belvedere di Buonviaggio, l'acquisto e la ristrutturazione di palazzo Coelli avvenuta con l'accollo di una spesa rilevantissima di milioni di euro serviti a creare una sede sproporzionata per eccesso alle dimensioni di una piccola Fondazione" (LA NAZIONE 26 ottobre 2005)

Al riguardo in primo luogo si precisa che il costo dell'apparecchiatura per la risonanza magnetica non è stato pari a due milioni e mezzo di euro ma di 1.100.000 euro (ivi compresa la fornitura di un elettrocardiografo per il reparto di emodialisi dell'Ospedale di Orvieto e di un colposcopio per la ASL di Amelia), quindi meno della metà di quanto si asserisce.

La Fondazione non ha mancato negli anni di monitorare il funzionamento dell'apparecchiatura fungendo da stimolo e sprone all'ospedale per adottare le soluzioni migliori per il funzionamento.

Da ultimo è stato convocato il Direttore Generale della ASL n. 4 di Terni che, tramite il Direttore Sanitario, ha fornito dei dati esaurienti sull'utilizzo dell'apparecchiatura e precisamente:

 

Apertura del servizio: nelle 12 ore diurne dal lunedì al venerdì ed il sabato mattina.

 

1.                 BACINO DI UTENZA Umbria - Lazio - Marche

Sono stati eseguiti esami anche per pazienti della Toscana e dell'Emilia - Romagna.

 

2.                 NUMERO DI ACCERTAMENTI DIAGNOSTICI SUDDIVISO PER ANNI

2003 (inizio metà febbraio)                  n. 2900

2004                                                                                                                  n. 3568

2005 (al 24.10.05)                              n. 2845 al 24.10.05

(15-16 ESAMI AL GIORNO)

 

3.                 NUMERO FIGURE PROFESSIONALI

Personale medico        nel 2005                      5 unità

Nel 2003 e 2004         6 unità

 

Personale tecnico 5 unità + l capo tecnico

 

Personale ausiliario n. 2 unità OSS

 

E' previsto un concorso per 2 medici radiologi. L'avviso è stato deliberato e pubblicato

 

4.                  TEMPI DI ATTESA

Esame RM articolare               9 giorni

Esame RM neuro                    20 giorni

Esame RM body                     5 - 7 giorni

 

5.                 RITIRO REFERTI

4-5 giorni, fatta salva una piccolissima percentuale di esami che necessitano della supervisione dei consulenti, professionisti dell'Università degli Studi dell'Aquila, che sono disponibili ogni 15 giorni.

 

Riguardo al Belvedere si deve precisare che l'area di cui trattasi era l'unica disponibile all'uopo (per superficie adeguata e comodità di accesso) e che la struttura ancora non dotata di tutte le attrezzature, come tutti possono verificare, è utilizzata da moltissimi turisti che non hanno altro posto per fermare i mezzi per fotografare la rupe.

La Fondazione a giorni firmerà la convenzione con il Comune per l'utilizzo della struttura e una volta ultimati i lavori per dotare la struttura di tutte le attrezzature necessarie - punto di ristoro, punto di informazione turistiche, punto internet, esposizione di prodotti turistici, punto di partenza di pulmini per giri turistici - provvederà ad affidarne la gestione a soggetti esterni in grado di assicurare il migliore funzionamento.

 

Riguardo a Palazzo Coelli si precisa che il costo di acquisto (nel 2000) e di ristrutturazione è stato di 2,2 milioni di euro, che il palazzo ha una superficie di circa 2.000 mq, che ai valori attuali di circa 3.000,00 euro al mq determina un valore di 6 milioni di Euro.

In 5 anni, quindi, il patrimonio della Fondazione investito nell'immobile si è triplicato e scusate se è poco per un Ente che per proiettarsi nel futuro deve salvaguardare il proprio patrimonio.

Per quanto concerne, poi, l'accusa di essere una sede sproporzionata rispetto alle dimensioni della Fondazione, l'investimento effettivo nell'immobile rispetto al patrimonio è risultato pari al 3,56 % che sembra essere del tutto proporzionato.

Basti pensare che la legge sulle Fondazioni non pone limiti alla detenzione di immobili strumentali (come Palazzo Coelli) e consente di investire fino al 10% in immobili diversi da quelli strumentali.

Con riferimento poi all'accusa che sia privo di una logica fruizione, si precisa che la Fondazione, oltre ad utilizzare la struttura per importanti eventi istituzionali e metterla anche a disposizione di terzi per eventi di pubblica utilità, sta lavorando per il migliore utilizzo del Palazzo.

Con riferimento ad alcuni eventi già realizzati dall'inaugurazione (aprile 2004) si ricordano:

-         la firma dell'atto costitutivo della Consulta delle Fondazioni delle Casse di Risparmio dell'Umbria avvenuta il 3 aprile 2004, nell'ambito della quale l'arch. Terracina è stato nominato Presidente della Consulta sino a tutto il 2006 e la sede della stessa sino allo stesso periodo è a Orvieto presso Palazzo Coelli;

-         la presentazione del Primo Rapporto delle Fondazioni delle Casse di Risparmio Umbre avvenuta il 7 maggio 2005 nell'ambito delle celebrazioni della V° Giornata della Fondazione;

-         nell'ambito del Palazzo sono custodite collezioni permanenti, quali quella dei bronzi dello scultore Paolo Pollidori e dei quadri del pittore Gino Frittelli;

-         nell'ambito del Palazzo vengono più volte l'anno ospitati gli incontri dell'Università della Terza Età;

-         nell'ambito del Palazzo è stata ospitata la mostra dell'Istituto Storico Artistico Orvietano, allestita nello scorso mese di febbraio, in occasione delle celebrazioni del 60° anniversario di fondazione dell'Istituto;

-         nell'ambito del Palazzo è stata già ospitata l'Università Cattolica del Sacro Cuore che ha svolto un Seminario intensivo di italiano per stranieri, utilizzando le apparecchiature per la videoconferenza di cui è dotato il Palazzo e tale evento si ripeterà anche per il futuro;

-         nella primavera - estate 2005 è stata organizzata la prima mostra di pittura sul pittore Giulio Aristide Sartorio dal titolo "Giulio Aristide Sartorio - Il Realismo Plastico tra Sentimento ed Intelletto".

Per quanto concerne gli eventi futuri si segnalano:

-         l'organizzazione di una mostra nella primavera del 2006 per l'esposizione della collezione della Fondazione Cassa di Risparmio di Verona quale evento che unisce una piccola Fondazione ad una grande Fondazione del nord;

-         l'organizzazione nell'autunno 2006 di una mostra sulla pittura umbra dell'800 in collaborazione con le Fondazioni Umbre riunite nella Consulta, che avrà sei sedi espositive nell'ambito delle sei città sedi delle Fondazioni umbre;

-         nell'immediato futuro, il 3 dicembre 2005, la presentazione di una ricerca coordinata dai professori Clarich, Comana, Fantozzi, Gros-Pietro, Nuzzo, Terranova e Visentini su società per azioni e sistema finanziario, con il patrocinio di Senato e Camera; l'incontro, moderato dal Direttore del Sole 24 Ore Ferruccio De Bortoli, vedrà la partecipazione di: sen. Gavino Angius, dott. Fabrizio Barca, sen. Franco De Benedetti, sen. Lamberto Dini, on. Antonio Maccanico, sen. Stefano Passigli, sen. Riccardo Pedrizzi, sen. Massimo Riva, on. Nicola Rossi, dott. Mario Sarcinelli, prof. Paolo Savona, prof. Carlo Scognamiglio, on. Bruno Tabacci, ing. Vittorio Terzi e prof. Giuseppe Tesauro;

-         inoltre la Fondazione ha provveduto ad interessare 1.000 aziende del territorio dell'Italia Centrale con un numero di dipendenti superiori a 30, offendo la possibilità di utilizzo, a pagamento, delle sale multimediali allestite nel Palazzo, in modo da ammortizzare il costo delle apparecchiature.

 

3) "Se la sospensione degli assenti è stata la motivazione ufficiale della guerra che si è scatenata, il vero motivo è legato alla contestazione sul modo in cui Terracina decide gli investimenti della Fondazione (LA NAZIONE 29 ottobre 2005)

Anche questa affermazione è falsa. Tutte le decisioni, anche le più piccole, sono sottoposte all'esame dei competenti organi - Consiglio di Amministrazione e Consiglio di Indirizzo - che quasi sempre deliberano all'unanimità proprio perché le decisioni sono frutto di ampia discussione e confronto di idee ed opinioni, come avviene nell'ambito delle istituzioni democratiche.

 

4) "L'architetto Terracina sarebbe stato rimproverato, più volte, tra le altre cose, di aver agito in diverse occasioni senza il parere dei soci (IL GIORNALE DELL'UMBRIA 22 ottobre 2005)"

Anche questa affermazione è infondata in quanto all'Assemblea sono stati trasmessi sempre - tramite consegna al Presidente dell'Assemblea - i documenti sui quali doveva esprimere un parere e questo è sempre stato reso, salvo nelle ultime due Assemblee nelle quali alcuni soci hanno lasciato la seduta, facendo così venir meno il numero legale e rendendo impossibile la prosecuzione dell'Assemblea.

 

5) "Decisamente forti sono gli argomenti su cui si basa l'opposizione di alcuni soci non allineati con la dirigenza. Prima di tutto, c'è l'esigenza di capire i motivi per cui la Fondazione ha ricevuto 25mila euro in meno dalla Cassa di risparmio, rispetto allo scorso anno, nella divisione dei dividendi, passando da 525mila a 500mila. Un probabile segnale di mancati guadagni della Cassa o forse un aggiustamento di bilancio" (CORRIERE DELL'UMBRIA 26 ottobre 2005 - ORVIETONEWS MAGAZINE 26 ottobre 2005)

Anche in questo caso i dati sono citati in modo distorto e non corretto.

Il dato citato di 525.000 euro si riferisce ai dividendi incassati nel 2005 a fronte di un dato indicato come previsione dalla Fondazione nel Documento Programmatico Previsionale 2005 di 430.000 euro. Quindi dal preventivo al consuntivo, dalle previsioni all'incasso effettivo, c'è stato un miglioramento di quasi 100.000 euro.

Il dato citato di 500.000 euro si riferisce invece al Documento Programmatico Previsionale del 2006, nel quale è stato indicato un dato prudente, che potrà essere diverso in sede di consuntivo; al riguardo si spera che - come è avvenuto nel 2005 - il dato del consuntivo sia migliore di quello del preventivo.

La Fondazione fa delle previsioni prudenti per evitare di impegnare nel corso dell'esercizio più risorse di quelle che poi effettivamente matura nel corso dell'anno.

 

6) "L'altra incognita riguarda il recupero delle spese che anche la Fondazione ha avuto per la nomina di un nuovo ingegnere che riesaminasse il progetto iniziale di palazzo Coelli, firmato dal falso ingegnere, Igino Orsini Federici" (CORRIERE DELL'UMBRIA 26 ottobre 2005 - ORVIETONEWS MAGAZINE 26 ottobre 2005)

Si tratta anche in questo caso di un'affermazione volta a creare danno all'immagine della Fondazione che, come anche tanti Enti pubblici, è rimasta vittima di un comportamento delittuoso.

In ogni caso preciso che l'arch. Magnabene - Progettista e Direttore dei lavori di Palazzo Coelli - è stato nominato dalla Fondazione nell'aprile 2005 Responsabile delle strutture in essere ed ha provveduto a vidimare la documentazione assumendosi la responsabilità delle opere al posto del presunto ingegnere Orsini.

Per tale prestazione professionale non ha emesso alcuna richiesta di onorario né intende emetterla, ritenendola una formalità burocratica dovuta per sanare un evento eccezionale.

 

7) Articolo apparso sul La Nazione del 5 novembre 2005 dal titolo: "La Cassa merce di scambio"

Tali notizie, ad avviso della Fondazione, costituiscono mere illazioni la cui pubblicazione dovrebbe essere evitata nell'ottica di una corretta informazione.

In ogni caso la Fondazione non ha alcun potere e ruolo nell'ambito delle questioni che concernono la capogruppo ed i suoi proprietari e deve occuparsi della partecipazione nella Cassa di Risparmio di Orvieto.

Tale partecipazione costituisce per la nostra Fondazione un investimento patrimoniale importante, in quanto consente - oltre che di ricavare un reddito - anche di salvaguardare il collegamento con il territorio della banca. Il valore del localismo, del resto, è condiviso anche dalla capogruppo Cassa di Risparmio di Firenze che ha la stessa matrice di Cassa di Risparmio che deve la sua forza al radicamento nel territorio.

Al riguardo la Banca CR Firenze ha provveduto ad emanare un comunicato stampa che vi leggo e che vi è stato consegnato nella cartellina.

Come vedete abbiamo fornito dati precisi e non parole.

L'auspicio è che l'informazione che viene fornita al pubblico sia basata sempre su circostanze e dati incontrovertibili.

La Fondazione e la Cassa di Risparmio sono patrimoni di Orvieto che vanno difesi e tutelati nell'interesse di tutti.

Alimentare con dati non esatti polemiche nuoce a queste Istituzioni e può determinare gravi ripercussioni sull'attività bancaria.

La Fondazione, pertanto, non intende più essere bersaglio di critiche strumentali non fondate e non mancherà di tutelare la propria immagine in tutte le competenti sedi.

 

Pubblicato il: 11/11/2005

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