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I Ds: 'possiamo vincere le prossime elezioni'

La quercia chiude la Conferenza programmatica

Politica

di Redazione
Il partito vuole risolvere i suoi contrasti interni. Sulla via ci si era messo fin dalla organizzazione della Conferenza Programmatica. Gruppi composti da uomini e donne della maggioranza e minoranza interna si sono confrontati ed hanno prodotto dei documenti unitari. E' il nuovo Dna dell'azione politica dei Ds orvietani che, dopo la parentesi di forte contrapposizione interna, hanno deciso che è meglio discutere e lavorare insieme, pur restando - su alcune questioni - su posizioni diverse. Non è la pace di Costanza ma, in ogni caso, una scelta necessaria e condivisa per continuare ad essere il primo partito del territorio e vincere le prossime elezioni amministrative. E, da questo punto di vista, grossi problemi non ci dovrebbero essere visto il disastroso stato delle opposizioni e, in modo particolare, di Forza Italia. Ma qualche problema da risolvere c'è anche nella coalizione di centro sinistra. Pur parlando di "una coalizione sostanzialmente in buona salute sia elettoralmente che dal punto di vista dei rapporti", "Certo i problemi non mancano per le varie anomalie presenti nella maggioranza di vari comuni con l'esclusione dello Sdi, ora di Rifondazione Comunista, ora della Margherita dalle maggioranze o dagli esecutivi ed in particolare al Comune di Orvieto dove la Margherita è rappresentata sia in maggioranza che all'opposizione in ragione delle scelte elettorali del '99". Poi c'è il problema dei Comunisti Italiani. "Credo che se la Bellillo frequentasse questa nostra discussione, nel merito dei problemi, piuttosto che ascoltare non so quali consiglieri e sputare sentenze immotivate, probabilmente troverebbe molti più motivi di unità che di divisione".
Poi, sono stati affrontati anche temi "territoriali" come quello sentito della Sanità. Ricci chiede alla Asl il ripristino di "attenzione, risorse, energie alla rivitalizzazione di una concezione della sanità che forse abbiamo troppo repentinamente lasciato affievolire". Bisogna rilanciare e investire - ha poi detto - "sulla medicina di base e sulla prevenzione", intervenire per rimuovere il malfunzionamento dei servizi territoriali, rilanciare i servizi esistenti "e istituire quelli soppressi come il SIM infanzia".
Ricci ha poi parlato dei Tavoli Territoriali e dei nuovi strumenti di programmazione socio-economica. Dato che questi saranno più o meno ricalibrati sulla base di quelli precedenti e dato che il Tavolo Territoriale corrisponderà a quello del Patto Vato, la sua riflessione si è concentrata su tale strumento. Il Vato è stata una positiva esperienza di concertazione che però va ripensata. Non si può pretendere, però, - ha detto Ricci - che l'Orvietano si possa riconoscere negli obiettivi fondamentali del Patto "rappresentati dal centro merci di Chiusi, il rilancio delle Terme di Chianciano e il Centro Ortofrutticolo di Castiglion del Lago". Nel nuovo Tavolo Territoriale, dunque, le esigenze della valorizzazione di Orvieto e l'Orvietano, assieme alle altre realtà interessate, dovranno trovare un opportuno riconoscimento. E il futuro della Piave? "Va collocato all'interno dei processi di sviluppo sostenibile tracciati dall'attuale e dalle precedenti amministrazioni, sostenendo, con enfasi, l'esigenza di una rifunzionalizzazione degli spazi".

Pubblicato il: 17/03/2003

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