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Omicidio Mencarelli, a un passo dalla verità

Le ore che separano la chiusura dell'indagine sarebbero soltanto quelle in cui si consuma l'attesa dei riscontri dei tabulati telefonici ...

ORVIETO - Omicidio Mencarelli, a un passo dalla verità. Le ore che separano la chiusura dell'indagine sarebbero soltanto quelle in cui si consuma l'attesa dei riscontri dei tabulati telefonici che potrebbero incastrare definitivamente il killer dell'elettrauto. Ucciso venerdì 28 ottobre da un colpo di fucile calibro 20 a pallini sparato alla distanza ravvicinata di un metro e mezzo nelle campagne di Acqualoreto, mentre si trovava in compagnia di una prostituta. A dare il volto di un secondo cliente all'assassino avrebbero contribuito tanto i riscontri tecnici quanto quelli testimoniali che avrebbero indotto gli inquirenti a scartare, con sempre maggiore certezza, la pista del delitto criminale. E a cercare la verità, sì, nel mondo legato alla prostituzione ma non in quello dei protettori - ammesso che la ragazza ne abbia - bensì in quello dei clienti. La "lucciola" bosniaca di trent'anni, unica testimone sulla scena del delitto, sarebbe - come ipotizzato dalla prima ora - anche al centro del movente dell'omicidio. Contesa probabilmente tra due clienti "speciali" che erano diventati, in qualche modo, rivali. Anche se per capire fino in fondo ogni risvolto del movente e delle dinamiche che hanno portato il killer a puntare il mirino contro Mencarelli saranno necessari ulteriori accertamenti. Finalizzati a focalizzare meglio i rapporti che intercorrevano tra i protagonisti della vicenda: la prostituta e i due clienti. Il conforto finale alla pista seguita dagli inquirenti potrebbe arrivare già a partire dalla giornata di oggi, giornata in cui sono attesi importanti riscontri tecnici, probabilmente telefonici. Anche se a confermare i sospetti sull'indiziato numero uno ci sarebbero, già da alcuni giorni, fondamentali prove testimoniali e tecniche. In particolare una donna - non una prostituta - tenuta in istruttoria per ore avrebbe offerto una conferma decisiva ai sospetti degli inquirenti. Rafforzando un'ipotesi sulla quale, l'autopsia prima e la perizia balistica, poi avevano già instradato i carabinieri della compagnia di Orvieto che, sotto il coordinamento del capo della procura, Calogero Ferrotti, sono titolari dell'indagine.

Pubblicato il: 07/11/2005

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