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Il colpo mortale sparato alle spalle

Nuovi soparlluoghi sulla scenda del delitto. Ascoltate altre lucciole e gli abitanti della zona. L'elettaruto sorpreso da dietro, ma forse il killer era già lì o la copia lo stava aspettando. Parla l'avvocato della donna...

di Stefania Tomba

ORVIETO - A una settimana esatta dal delitto, si arricchisce di particolari inquietanti la scena dell'omicidio Mencarelli.  Il colpo - calibro 20, sparato da un fucile da caccia a pallini da una distanza di un metro e mezzo - che ha ucciso l'elettrauto di Allerona scalo, sarebbe stato esploso non dal dosso laterale alla strada dove è stato ritrovato il corpo affianco all'auto, bensì direttamente dalle spalle dell'uomo.  Una ricostruzione questa che apre la strada ad alcune possibilità.  O il killer, in silenzio, si era nascosto dietro la Punto di Mencarelli nel poco tempo in cui la coppia si è trattenuta all'interno della vettura, senza consumare alcun rapporto, oppure era già con loro, presente a quello che a questo punto, diventerebbe un misterioso appuntamento.  Oppure, ancora, era qualcuno che i due stavano effettivamente attendendo.  In ognuna delle tre ipotesi si rafforza il sospetto, o comunque si fa sempre più remota possibilità, che la "lucciola", in compagnia dell'elettrauto, non abbia visto né sentito nulla.  A questo proposito è il legale della donna a ribadire fermamente la versione ufficialmente fornita agli inquirenti.  "Tutti la dipingono come colei che ha visto in faccia l'assassino - afferma l'avvocato, Luca Maori, del foro di Perugia - ma, come ha avuto modo di dichiarare, la mia cliente non ha visto nessuno.  Ha soltanto sentito un colpo e quando ha visto il corpo di Mencarelli caderle accanto, col sangue che gli usciva dalla testa, è fuggita senza voltarsi e raggiunta la Statale ha chiesto aiuto". Che la trentenne bosniaca abbia un giro di clienti da capogiro è una circostanza, poi, che l'avvocato non ammette. "Non direi, starei attento a chiamarla prostituta - dice - È una donna a cui, nonostante sia sposata, non dispiace avere delle avventure diverse, guadagnandoci anche qualcosa". Il rapporto con Mencarelli? "Lo vedeva ogni tanto. Un rapporto di natura a volte ludica, a volte professionale".  Intanto, oltre alla donna, in questi giorni sono finite sotto torchio molte sue "colleghe" che battono giornalmente sulla Baschi Todi. Molte di loro sarebbero state a conoscenza del rapporto di Mencarelli con la giovane bosniaca. Mentre ieri mattina in Procura, alla presenza anche dell'ingegnere balistico, è stata sentita a lungo un'anziana che abita non lontano dal luogo del delitto. Gli inquirenti, infatti, dopo aver setacciato palmo a palmo la zona, sono tornati a concentrarsi sulle campagne di Acqualoreto. Dove sono tornati per altri due sopralluoghi accurati per ricostruire la dinamica alla luce dei primi riscontri tecnici e testimoniali.  Senza escludere, sulla scorta delle ricostruzioni, la possibilità che qualcuno lì intorno possa aver visto o sentito qualcosa. Intanto la pista più battuta nelle indagini condotte dai carabinieri della compagnia di Orvieto - sotto il coordinamento del capo della procura, Calogero Ferrotti - resterebbe quella legata, non tanto alla criminalità, quanto alla sfera privata della vita dei protagonisti dell'omicidio. Non sarebbe da escludersi, in questo senso, il sospetto su un altro cliente "rivale" di Mencarelli se, come è confermato dagli inquirenti, il marito della donna avrebbe un alibi di ferro. Le indagini proseguono a ritmo serrato e non è esclusa una svolta significativa in tre o quattro giorni al massimo, quando nelle mani degli inquirenti arriveranno le prime risposte di natura tecnico - scientifica. In particolare c'è attesa, oltre che per i risultati del Ris, anche per i tabulati telefonici che potrebbero fornire numeri e nomi preziosi per dare un volto alla mano dell'omicida.

Pubblicato il: 04/11/2005

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