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Caserma 'Piave'. Le posizioni di tutti i gruppi
in Consiglio Comunale

Ad oggi la situazione è questa. Il dibattito in Consiglio comunale evidenzia disponibilità di tutti ad affrontare la questione con la serietà ed impegno, al di là di tentazioni preelettorali

Politica

Il Consiglio comunale del 12 marzo, che ha aperto ufficialmente il dibattito sulla destinazione della ex caserma Piave, ha registrato un largo consenso intorno alla relazione del sindaco Stefano Cimicchi, che abbiamo già pubblicato e che riportiamo nell'approfondimento. Il documento audiovisivo che l'ha accompagnata è riproposto in un link a piè di pagina, e così anche la posizione del consigliere Ermini, di Forza Italia, che non ha potuto essere presente ed ha inviato una lettera, pubblicata nei giorni scorsi.

Gli interventi che proponiamo indicano le posizioni dei diversi consiglieri e dei gruppi a cui appartengono ed offrono uno spaccato decisamente positivo del metodo di lavoro che si sta seguendo e della volontà di tutti, a parte qualche tentazione polemica, di partecipare positivamente, al di là di strategie elettoralistiche.

Il capogruppo Pier Luigi Leoni (AN), ha concordato con l'impostazione data dal sindaco all'approccio metodologico da dare alla questione del futuro del Centro storico e dell'ex caserma "Piave", sottolineando «l'importanza che deve essere data al riferimento territoriale vasto in cui tale questione si colloca, un'area territoriale leggibile, storicamente, sin dal 6° sec. a.C. nel territorio Volsiniese, quando il territorio naturale di Orvieto iniziava a sud di Chiusi, abbracciando la valle del Paglia, fino alla confluenza del Tevere e giungendo alla Teverina. Oggi per acquistare consistenza e voce Orvieto deve rafforzare i rapporti con questo territorio vasto, affermando il suo rango. Il metodo di lavoro tratteggiato dal sindaco è corretto: il ruolo del Consiglio comunale, dei Consigli di zona, il Forum cittadino. Alla luce di quanto ho anzidetto, propongo di estendere il dibattito ad un Forum comprensoriale, allargato anche alle aree contermini con le quali Orvieto ha avuto ed ha la condivisione di molti aspetti specifici. I tempi cambiano e gli anni Duemila sono gli anni della comunicazione, pertanto condivido l'utilizzo di tutte le tecnologie che essa mette a disposizione per rendere l'intera partita, la più conosciuta, condivisa e partecipata possibile».
Il capogruppo Franco Raimondo Barbabella (SDI) ha detto: « Della caserma 'Piave' si discute da parecchio tempo, oggi il Consiglio comunale affronta ufficialmente questo argomento come un punto di arrivo di un percorso che il documento del sindaco racchiude pienamente. È un documento di politica alta, molto impegnato sul piano della ricostruzione degli eventi: un punto di sintesi importante che ci consente di avviare una discussione responsabile. In quel documento si fa riferimento agli anni '80, alla questione della SMEF , quando quell'immobile era al centro di un contenzioso giudiziario sulla proprietà dello stesso, il cui uso, peraltro, era unicamente quello militare, pertanto il problema si poneva in modo assolutamente diverso da oggi. Oggi la caserma 'Piave' non è più una struttura militare, è tornata alla proprietà del Comune e da qui, oggi, si deve partire per fare di questa realtà un'occasione di sviluppo. La 'Piave' negli anni '30 favorì l'uscita di Orvieto da una crisi significativa per quegli anni, funzione che ha evidente assolto nel tempo, ma che ha anche avuto dei risvolti in termini di condizionamenti, di arretratezza culturale, di mancato sviluppo in altre direzioni; e a quel modello le forze politiche partitiche si sono lasciate condizionare, talvolta arretrando di fronte alle reazioni di gruppi che condizionavano certe logiche. Ma gli strumenti di governo di oggi - ha aggiunto - sono più adeguati di allora. Orvieto ha acquisito la capacità di muoversi in un contesto vasto, uscendo dal guscio della sua Rupe e della dipendenza culturale e politica che veniva, una volta, dal capoluogo di regione, da mandatari di centri di potere che stavano in quella città. Negli anni '80, Orvieto ha finalmente sfidato il centralismo perugino ed è in questa ottica che va oggi letta, interpretata e gestita l'occasione storica che è racchiusa nella nuova destinazione d'uso della Caserma 'Piave' e nel nuovo ruolo del Centro storico di Orvieto in un contesto territoriale di livello comprensoriale, regionale, interregionale, nazionale ed internazionale. È questa la sfida che noi stessi facciamo a noi stessi, dimostrando di essere classe dirigente in grado di non farsi condizionare dai giochi. Sin da subito, perciò, va ricercato il massimo grado di unità così come negli anni '80 per le vicende della Rupe e delle leggi speciali approvate dal Parlamento. Come allora ci fu un gioco di squadra, oggi questa partita va al di là delle semplici maggioranze e al di là di questo periodo storico. Il dibattito sviluppato in quest'ultimo anno non si è consumato invano, dobbiamo guardare per il nostro Centro storico a funzioni che guardino al lungo periodo, alla progettualità complessiva, all'unitarietà dell'intervento, al contesto unitario ponendo, come Consiglio comunale, dei punti fermi che dovranno valere per tutti».
Il consigliere Stanislao Fella (AN), precisando che il suo intervento muove dal suo profondo attaccamento alla città di Orvieto e in un'ottica costruttiva, ha affermato che «l'ambito di discussione è una riqualificazione funzionale che c'era e che non c'è più, senza sapere cosa ci faremo. È un po' la città che rincorre se stessa. Purtroppo la logica bottegaia è rimasta ed ha imperato in Consiglio comunale anche in occasione dell'approvazione dell'ultimo PRG, di fronte al quale la maggioranza si è persa di fronte alle proprie responsabilità, ovvero di una città che pone la sfida del crollo demografico, che soffre economicamente e socialmente».
Il consigliere Fausto Vergari (DS) ha definito il documento presentato dal sindaco come «una buona base di partenza per soluzioni che dovranno maturare in sintonia con il modello di sviluppo che salvaguarda l'ambiente, il patrimonio e che vada incontro alle esigenze delle attività produttive ed occupazionali. Nell'apprezzare la ricerca della massima coesione fra le forze politiche locali, sento come fondamentale raccomandare che tale unità d'intenti vada ricercata, come obiettivo imprescindibile, tra le varie istituzioni dell'articolazione dello Stato con le quali verrà attivato il tavolo istituzionale".
Il consigliere Sandro Gulino (DS) ha parlato del futuro della ex 'Piave' come di «un evento di portata storica imponente, che porta in sé la speranza di tutti gli orvietani, e non solo. Il quadro economico generale non è ancora favorevole, ma non solo per Orvieto, che il collega Fella ha dipinto come una città agonizzante. L'ultimo scenario delineato nei giorni scorsi dal Fondo Monetario Internazionale parla di ridimensionamento della crescita in tutta Europa e si spiega con l'incertezza del quadro economico generale, l'aumento della disoccupazione, la mancata ripresa degli indici azionari, la ripresa economica inizialmente prevista per gli inizi del 2003 ormai spostata in avanti alla fine del 2003/inizi 2004, il rischio della guerra che sta provocando una grande incertezza, si pensi a ciò che sta accedendo nel turismo dove il movimento di prenotazioni tra gennaio/febbraio è notevolmente frenato e i tours operators navigano a vista. All'interno di queste dinamiche - ha aggiunto - l'Italia ha qualche problema in più, dobbiamo però guardare avanti ai progetti, alle idee nuove, alle nuove iniziative di promozione e di sviluppo del territorio, come si sta facendo. C'è più che mai bisogno di rilanciare dal punto di vista economico le città e i loro stesso ruolo. Lo sviluppo economico delle imprese è strettamente collegato allo sviluppo e alla valorizzazione del territorio e delle qualità urbana: sviluppare azioni di promozione della città e del suo territorio per aumentarne l'attrattività, coordinare le azioni di gestione in un contesto che diventa sempre più complessivo, aumentare la competizione (ormai tutti si promuovono e lanciano nuovi eventi). È necessaria un'azione di investimento continuo nella città in termini di riqualificazione urbana e di miglioramento strutturale: si deve credere nella 'risorsa città', sviluppare un piano straordinario per l'incentivazione dei 'centri commerciali naturali' come elemento strategico per la crescita e l'associazionismo delle Piccole Medie Imprese. Occorre la massima collaborazione fra i protagonisti pubblici e privati delle città e bisogna andare oltre raccordandosi meglio, i soggetti pubblici fra loro e i soggetti privati fra loro ed il documento proposto dal sindaco, sottolinea questo elemento».

Il consigliere Agostino Turreni (F.I.) ha dichiarato: «l'Amministrazione comunale nel complesso ed il Consiglio comunale dovranno 'plasmare' quanto contenuto nel documento del sindaco. Ci troviamo dinanzi ad una occasione unica ed irripetibile e dare un valore alto a questa cosa è pure un obiettivo. Orvieto ha la statura storica, politica, culturale di 'Civitas' per riuscire in questo obiettivo. Dobbiamo trovare un minimo comune denominatore, anche come minoranze, per trovare soluzioni apprezzabili in un concorso di idee che si giovi dell'apporto delle minoranze e delle competenze. La relazione del sindaco contiene vari spunti ed è importante dare la massima pubblicizzazione a queste idee che costituiscono anch'esse valore aggiunto alla fase storica che questa città sta attraversando e che ci vede impegnati a valorizzare con l'esigenza manifestata da altri colleghi di avvicinarsi alla materia in questione con un minimo di umiltà».
Il capogruppo Bruno Materazzo (DS) ha ricordato che «la vicenda della chiusura della caserma 'Piave' ed oggi il suo ritorno alla proprietà del Comune è il risultato delle mutate esigenze del sistema della Difesa. Dobbiamo prendere atto di tutto questo, riconoscendo al tempo stesso il ruolo positivo delle presenze militari nella nostra città per molti anni ma anche che tutto questo ha precluso ogni altra alternativa di sviluppo, condizionando pesantemente eventuali diversi indirizzi e modelli di sviluppo. Oggi si aprono nuove prospettive, che la comunità intera può concorrere ad individuare e realizzare. Naturalmente non c'è spazio per chi non ha proposte credibili, né per gruppi di pressione. Non dobbiamo essere distruttivi ma propositivi, calibrando l'utilizzo dell'ex caserma alla qualità dello sviluppo economico sostenibile. Naturalmente la soluzione non si poteva attendere per oggi da parte del Consiglio comunale che è l'organo supremo, che viceversa ha aperto il dibattito sul futuro ruolo del Centro storico di Orvieto, in una visione di ambito territoriale, regionale e nazionale alla luce della riconsegna alla città della ex Caserma 'Piave'. È una scelta metodologica importante».
Il consigliere Fabrizio Cortoni (I Democratici) ha affermato: «Il metodo proposto dal sindaco è a nostro parere intelligente e condivisibile ancorché l'unico possibile. Anche noi siamo per un progetto globale di utilizzazione dell'area con tutte le valutazioni di impatto economico, ambientale, demografico sulla città di Orvieto, sul territorio comunale e ambito territoriale. Progetto unitario che significherà equilibrio fra le sue componenti e non potrà significare ovviamente una realizzazione unitaria, ma per stralci, in funzione della realizzabilità degli interventi e della priorità degli stessi. Saremo assolutamente contrari alla utilizzazione per 'esigenze successive' dell'area in questione, che corrisponderebbe all'antitesi del metodo unitario fin qui auspicato. Saremo altresì contrari all'utilizzazione dell'area attenuta con 'spostamenti' di attività e realtà già esistenti, poiché sarebbe in contrasto con la manifestata volontà di utilizzare la disponibilità dell'ex caserma 'Piave' per produrre nuove opportunità di sviluppo. Saremo pronti, naturalmente, a dare il nostro contributo nell'individuazione degli obiettivi proposti e nel sostegno degli stessi, senza alcuna preclusione di ogni idea che proporremo e che ci sarà proposta. Pertanto, se lo scopo sarà quello di arrivare ad un progetto unitario e di indiscussa validità, se il motivo ispiratore dell'operazione sarà quello di creare nuove opportunità per la città, allora saremo disponibili a portare il nostro contributo e a sostenere le scelte di questa Amministrazione».
Il consigliere Massimo Gambetta (DS) ha evidenziato «la difficoltà a condividere le considerazioni del collega Fella che, in netto anticipo con la scadenza elettorale che sarà solo il prossimo anno, ha presentato un cartello elettorale nel quale però si formula soltanto una critica cinica, sterile, distruttiva e non costruttiva, da cui emergerebbe il quadro di Orvieto come una città morta. Il PRG di Orvieto non è da bottegai, esso, viceversa, rispetta i vincoli che si prefiggeva: nel Centro storico, più esplicitamente, sono stati posti e vengono rispettati vincoli ben precisi, come il non insediamento di medie e grandi strutture commerciali, scelta questa che insieme ad altre estremamente significative ci consentono, oggi, di impostare una discussione preliminare, sana e propositiva per il futuro del Centro Storico e della rifunzionalizzazione dell'area dell'ex caserma. Ecco perché è importante l'approccio metodologico che oggi tutti condividiamo e che trova origine in una condotta amministrativa che da anni viene attuata nella nostra città. Per questa ragione invito a fare il confronto tra il livello della qualità della vita e la qualità dei sistemi di gestione e manutenzione di una città come la nostra rapportandoli ad altri esempi di città anche vicine a noi».
Il consigliere Stefano Olimpieri (AN) ha affermato che «il dibattito consiliare pone le basi per discutere la partita che abbiamo di fronte, un tema che non è scisso dalla centralità del Centro storico di Orvieto rispetto al comprensorio e al territorio contermine. Le giuste critiche del collega Fella, non hanno uno spirito polemico, ma hanno lo scopo di ricordare i danni di carattere immateriale rispetto ad un vivere comunitario, rispetto all'identità e al senso di appartenenza della nostra comunità. Riteniamo questa una critica costruttiva come altre che faremo assicurando, tuttavia, il massimo contributo da parte di AN a questa importante fase di affermazione del futuro ruolo del Centro storico di Orvieto, convinti come siamo che esso dovrà affermare la sua centralità forte, essendo il cuore pulsante del sistema città e del territorio ampio in cui essa si colloca. Dovendo ragionare in chiave economica per la città dobbiamo superare fazioni e faziosità. Ci sono le condizioni per non essere divisi su questo tema che sta a cuore a tutti gli orvietani. AN è disponibile, totalmente, a ragionare in questa prospettiva, giocando tale partita a livello alto. Concludo ricordando l'impegno assunto in sede di conferenza dei capigruppo dal presidente del Consiglio comunale a garantire ogni informazione al Consiglio attraverso la conferenza dei capigruppo, rispetto alle novità che si verranno a delineare di volta in volta, sia da parte del sindaco che della Giunta comunale».
Il presidente del Consiglio comunale, Evasio Gialletti, ha ribadito il proprio impegno unitamente a quello del vice presidente, Vergari ad aggiornare la conferenza dei capigruppo e il Consiglio comunale sugli sviluppi della materia».
Il consigliere Maurizio Conticelli (I Democratici) ha affermato che «da tempo svolgiamo iniziative, anche di carattere informativo verso i cittadini, nella direzione della sollecitazione di soluzioni idonee per l'area delle ex caserme e del Centro storico, comprese quelle da noi percorse per ricercare proposte qualitative con utilizzi sempre a scopi militari della caserma 'Piave'. Ma ora guardiamo avanti alla realtà oggettiva che abbiamo di fronte, pertanto, riteniamo condivisibili alcune linee di approccio al tema che sono state indicate dal sindaco, seppure dovremo avere ben chiari altri passaggi significativi ed esercitare la massima autocritica, la massima vigilanza, il massimo senso di responsabilità politico-amministrativa, anche come attuale classe dirigente rispetto a scelte finali su una questione epocale per questa realtà. Avverto la preoccupazione e, al tempo stesso, la responsabilità che abbiamo per reggere la sfida che i nostri avi affrontarono con enormi sacrifici e che oggi può trasformarsi in un'opportunità se ne saremo all'altezza o in una cambiale se voleremo bassi, tenendo presente lo scenario politico e istituzionale regionale ed extraregionale. Rilancio a mia volta a tutti noi i richiami alla massima coesione, all'umiltà, alla consapevolezza della grandiosità del problema e all'obiettività. Spero che la mia fiducia sia ripagata e comunque non si tratta di una cambiale firmata in bianco».
Il consigliere Gianpaolo Antoniella (RC) ha dichiarato che« la ex caserma 'Piave' costituisce una risorsa di una parte di questa città ritornata oggi agli orvietani, che dovranno trasformarla in una occasione capace di dare maggiore economicità alla città, migliorando la qualità della vita e del benessere, la qualità dell'offerta di servizi e quindi dello sviluppo economico. Tutti dobbiamo fare la nostra parte volando alto. La strada intrapresa è giusta ed è altresì giusto ed importante che i cittadini si riapproprino di quello spazio urbano ed architettonico».

A conclusione il sindaco Stefano Cimicchi ha definitivo il dibattito consiliare come «una discussione estremamente interessante. Un primo importante passo per un dibattito che, naturalmente, resta aperto: il tavolo istituzionale è pensato proprio per questo. Rassicuro il consigliere Conticelli: dobbiamo essere assolutamente umili, ma dobbiamo guardare lontano, dobbiamo credere nell'utopia e dobbiamo continuare a crescere come finora la nostra città ha saputo fare, guardando verso un orizzonte lungo con professionalità e coesione sociale ed istituzionale, nell'interesse generale della città. Sul percorso stabiliremo con la conferenza dei capigruppo alcune scadenze e il calendario degli incontri. Per assicurare quel raccordo tra gli organi istituzionali che è stato previsto, promuoveremo a breve scadenza il Forum civico sull'argomento ed attiveremo anche il sito web del Comune di Orvieto, per coinvolgere i cittadini in questa importante impresa».


Il supporto multimediale usato per articolare la relazione Cimicchi

Pubblicato il: 17/03/2003

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