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Forse Mencarelli non era un semplice cliente

Il dubbio negli inquirenti si starebbe facendo strada insieme all'ipotesi che possa essersi trattato di un delitto, magari a sfondo passionale...

ORVIETO - Forse Mencarelli non era un semplice cliente. Il dubbio negli inquirenti si starebbe facendo strada insieme all'ipotesi che possa essersi trattato di un delitto, magari a sfondo passionale. I due, a quanto è dato sapere, si conoscevano e frequentavano da lungo tempo. Al punto che sembra che lui a volte la andava a prendere alla stazione ferroviaria di Todi, dove lei arrivava di buon mattino da Marsciano, o altre volte la riaccompagnava la sera. In cambio - forse - di qualche prestazione o magari solo per affetto. Non si fanno, diversamente, tanto a cuor leggero, quaranta chilometri - tanto dista Allerona da Acqualoreto - a quell'ora.  Viaggi poi che avvenivano forse neanche in maniera troppo sporadica.  Potrebbe essersi trattato, insomma, di un legame un po' più stretto rispetto ad altri clienti che forse potrebbe anche aver suscitato qualche gelosia in un altro uomo legato alla trentenne per rapporti personali o di lavoro. E che, conoscendo le abitudini dei due, potrebbe averli aspettati per l'agguato ieri mattina.

E' una delle ipotesi al vaglio insieme a quella dell'incidente di caccia o dell'omicidio doloso, magari con qualche altro movente. Ma chi avfebbe voluto uccidere il 44enne elettrauto di Allerona scalo? Per questo si scava anche nelle frequentazioni, poche per la verità, dell'uomo.

Contro l'incidente, invece, giocano, però, oggettivamente, a sfavore molti fattori. In primis il fatto che la caccia è chiusa di venerdì e tanto più alle 8 del mattino. Si pensa allora al bracconiere. Ma anche in questo caso, sorgono non pochi interrogativi. In primis sul fatto che il colpo, di calibro ridotto, non sembra sia partito dalla boscaglia a monte ma da dietro, dalla zona della frana. E questo sarebbe confermato dal foro nella testa dell'uomo, un foro leggermente spostato a destra nella parte alta della nuca. Il che combacia con le dichiarazioni della giovane. Che ha detto che l'uomo è stato colpito mentre era in piedi fuori dall'auto col capo leggermente reclinato a destra per poterla vedere da sotto il montante del tettino mentre parlava. Lo sparo poi - dalle prime ricostruzioni - sembra partito da una distanza di una trentina di metri. E, se così fosse, da trenta metri - anche con la nebbia fitta che, nella zona, a quell'ora aveva ridotto la visibilità a 40/50 metri - come riferiscono i carabinieri - è difficile non notare la presenza di un'auto dal calore tanto acceso - blu elettrico - e pensare, addirittura, col fruscio del fogliame, al passaggio di un cinghiale. E poi il colpo. Uno solo secco. Non deviato - a quanto pare - da foglie, da rami, dall'erba. Come fosse mirato.

Saranno tuttavia le indagini dei carabinieri avviate, in questa fase, in ogni direzione a fare piena luce sulla vicenda. Ai rilievi di polizia scientifica effettuati nella giornata di ieri seguiranno oggi nuovi accertamenti e sopralluoghi per ricostruire l'esatta dinamica dell'accaduto. Proprio per questo la Fiat punto non è stata rimossa dalla scena dell'omicidio ed è sorvegliata 24 ore su 24 dalle forze dell'ordine. Tutti da approfondire anche i contorni umani e personali degli individui coinvolti, un aspetto questo che potrebbe fornire una chiave tutt'altro che secondaria per leggere l'intera vicenda.

Pubblicato il: 29/10/2005

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