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Aviaria. Caccia sì caccia no

Il WWF di Orvieto auspica la chiusura della caccia e ricorda che i piccioni non sono portatori di virus. L'assessore provinciale, di contro, tranquillizza i cacciatori...

foto di copertina

Mentre il WWF, nella sua bacheca, auspica la chiusura della caccia e tranquillizza chi teme che i piccioni possano essere portatori del virus dell'aviaria(sopra la bacheca), l'assessore provinciale alla Caccia, Gianni Pelini, prende posizione in merito alle notizie riportate in questi giorni dagli organi di informazione circa l'eventualità di chiudere temporaneamente la caccia relativamente all'emergenza "aviaria".
"Al momento - afferma l'assessore Pelini - non vi è alcuna necessità di interdire l'attività venatoria poiché nel nostro Paese non è stato accertato alcun caso di mortalità di volatili riconducibile all'influenza aviaria.
Del resto anche la Comunità europea si è orientata a non assumere provvedimenti restrittivi in questo senso almeno finché non ci saranno concreti segnali d'allerta.
La possibilità che tale virus possa arrivare sui nostri territori attraverso gli uccelli migratori è molto improbabile, poiché le rotte migratorie che interessano l'Italia sono prevalentemente quelle da Nord a Sud del pianeta e più precisamente dai paesi freddi dell'Europa settentrionale a quelli caldi del continente africano.
È inoltre - prosegue Pelini - di difficile comprensione il fatto che fino ad oggi il Servizio sanitario nazionale non abbia colto l'occasione offerta dal passaggio degli uccelli per effettuare monitoraggi sul loro stato di salute, fatto, questo, che sarebbe molto utile proprio per capire se gli stessi possano aver subito il contagio. Il Servizio veterinario e l'Istituto zooprofilattico potrebbe eseguire controlli giornalieri sui volatili con l'ausilio dei cacciatori.
L'Amministrazione provinciale si è comunque attivata stabilendo un contatto quotidiano con le autorità regionali e nazionali preposte al fine di informare correttamente la popolazione rispetto all'evolversi della situazione. Resta inteso - conclude l'assessore - che al minimo dubbio circa la possibilità che la caccia possa costituire un rischio sanitario scatterebbero immediatamente i provvedimenti restrittivi necessari a salvaguardare la salute dei cittadini".

Pubblicato il: 24/10/2005

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