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Teatro. Si danza 'fino in fondo' al Pozzo di San Patrizio

Presentare la rassegna di teatro danza. L'ambiente in cui si svolgerà è inconsueto: il Pozzo di San Patrizio. Il programma 

foto di copertina

Fino in fondo quanti significati si celano dietro queste tre semplici parole, quanti significati e quanti rimandi

Il fondo può essere quello di una bottiglia, di un lago, un fondo di caffè può essere un fondo reale, oppure metaforico, come nell'espressione, "arrivare fino in fondo", il fondo dell'animo o, ancora, il fondo di un pozzo, magari il Pozzo dei desideri!

Con questo titolo, gli organizzatori del Pozzo dei desideri, hanno voluto presentare ufficialmente la rassegna di teatro danza, questa mattina, al Caffè Montanucci, in presenza della stampa e di alcune scolaresche.

Il consueto appuntamento con la danza, quest'anno, ha assunto le caratteristiche di una vera e propria sfida, per via del posto in cui si terrà il sito scelto è il Pozzo di San Patrizio, luogo emblematico e ricco di rimandi storici e simbolici, non solo per la città di Orvieto: "le due scalinate a doppia elica intersecantesi rimandano chiaramente alla spirale della vita" ha tenuto a sottolineare l'architetto Valentina Satolli, che dinanzi ad un pubblico prettamente giovanile, si è cimentata in una lunga ricostruzione della storia del "pozzo", mettendo in evidenza come esso, in realtà, non sia mai stato utilizzato per la sua funzione originale (e, le performances di questi tre giorni, ne sono l'ennesima dimostrazione).

Presenti, anche gli artisti che hanno aderito al progetto, e si sono cimentati con questa difficile prova, nata dalla necessità di crescita e di continuo cambiamento, che ha sempre caratterizzato l'agire del Collettivo Teatro di Orvieto.

Tre le performances, tra teatro e danza, proposte al pubblico:

La prima, "TRACK 017" parte dall'idea di acqua, come acqua stagnante, che contiene in se, però, il principio vitale - ha spiegato la regista Daniela de Angelis - dalla quale può dunque, nascere la vita, magari la vita di un fiore. Si tratta di un viaggio nel più profondo dei misteri, alla ricerca delle origini, quasi primordiali dell'esistenza, dove, morte e vita trovano un anello di congiunzione che sfugge ad ogni umana comprensione. Lo spettatore compirà il viaggio da solo, come per un rito iniziatico, e questo lo aiuterà ad acuire i sensi e lo condurrà di fronte alla visione, invitandolo a sondare, nel silenzio, il mistero della vita.

La seconda performances, "EURIDICE NELLA TERRA", attinge a piene mani dal serbatoio della mitologia classica: viene rivisitato il mito di Orfeo ed Euridice, un mito di rigenerazione, e anche di purificazione dal fondo e dalle tenebre degli abissi, fino a giungere ad un progressivo disvelamento della verità.

Gli spettatori, questa volta in gruppi di trenta, compiono un viaggio collettivo scendendo verso le profondità, mentre, l'epifania del mito si sta già compiendo. Ci saranno musica e suoni, cangianti, ad accompagnare tutto il viaggio, e, ci si fermerà a metà, perché le profondità, in questo caso, appartengono al regno dei morti

La terza, "FOR YOUR ATTENTION", invece, coniuga l'architettura storica del luogo, alle nuove tecnologie: l'installazione prevede l'impiego di un video e il tema trattato è quello dell'amore. Amore come conoscenza, di se stesso e dell'altro anche in questo caso un viaggio continuo e progressivo durante tutto il tragitto, lo spettatore, interagendo con lo spazio del pozzo, che permette una visione in divenire, si prepara ad assistere all'evento, al quale giungerà, alfine, con una consapevolezza già matura.

"Una bella sfida, per noi e per i performer" ci dice Valentina Marini, una delle coordinatrici della rassegna, " ma anche un modo per ristabilire un contatto con le nostre radici e la nostra identità di orvietani".

Pubblicato il: 22/10/2005

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