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Auto nel laghetto. Sempre giallo

Una girandola di interrogativi complica l'attività degli inquirenti. A cominciare dal proprietario, sparito da cinque mesi ed irreperibile...

ORVIETO - Non si scioglie il giallo della macchina trovata domenica mattina nel laghetto artificiale del parco fluviale del Paglia, a Ciconia.  Complicato, anzi, da una girandola di interrogativi che non fanno che complicare l'attività degli inquirenti.  A partire dal fatto che l'intestatario dell'automobile - un cittadino belga di trentuno anni residente, in località Tamburino - è partito da Orvieto, all'improvviso, circa cinque mesi fa, facendo perdere completamente le proprie tracce.  I carabinieri della compagnia di Orvieto che conducono le indagini, tuttora, non sono riusciti a raggiungerlo nonostante la raffica di verifiche che avrebbero avviato, per ricostruire i movimenti dell'uomo, tramite le biglietterie ferroviarie e aeree e le persone ascoltate i questi giorni.  Unica traccia del trentunenne - le cui iniziali rispondono a T.W. - le bollette insolute e la posta arretrata che, in questi mesi, si è accumulata fuori del portone di casa.  E, per lo stesso periodo, tutti gli affitti non versati al padrone dell'appartamento che aveva in locazione tra il Tamburino e Canale.  E quella Ypsilon 10, naturalmente, che, come per magia, domenica mattina è affiorata, semisommersa, dalle acque limacciose del laghetto di Ciconia.  E qui starebbe l'altro grosso mistero.  Perché quell'automobile bianca targata Firenze, ancora in regola con l'assicurazione, c'è chi giura di averla vista sotto casa del belga fino a non molto tempo fa.  E se così fosse, insomma: qualcuno, allora, l'avrebbe spostata. Ma chi? Se poi, prima ancora di essere gettata nel bacino artificiale - come affermano gli inquirenti - la vettura sarebbe stata avvistata al parcheggio della stazione ferroviaria, allora le cose si complicano ancora di più. Perché è difficile immaginare che qualcuno l'abbia spostata da sotto casa dell'uomo per portarla alla stazione e poi spostata nuovamente, in un secondo momento, per spingerla nel laghetto.  E poi perché.  L'auto dava fastidio a qualcuno nel posto in cui era stata lasciata originariamente per mesi e mesi o è stata rubata o, ancora, si tratta di un dispetto.  Tutti interrogativi che sembrano al momento destinati a restare senza una risposta.  L'unico aspetto tranquillizzante della vicenda è il fatto che le ricerche effettuate dai sommozzatori dei vigili del fuoco nelle acque del lago nelle ore immediatamente successive al ritrovamento della Y10 abbiamo dato esito negativo. Il che ha fatto escludere - almeno per il momento - lo scenario più drammatico: quello che dietro l'azione di sabato notte possa celarsi la mano di un omicida o di un suicida. 

Pubblicato il: 19/10/2005

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