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Oasi di Alviano.Un vitello morente impantanato negli acquitrini

Avvistato da un automobilista che passava sull'autostrada è stato salvato. Gianni Cardinali:" Quegli animali sono parte vitale dell'ecosistema dell'Oasi"

foto di copertina

di Gianni Cardinali, direttore Oasi di Alviano

Ieri, nella zona dell'Oasi di Alviano, denominata "acquitrini" e ben visibile per tutti coloro che percorrono l'autostrada nel tratto Attigliano - Orvieto, un frequentatore ha intravisto un vitello in postura sofferente ed ha avvertito le autorità preposte.

L'immediato sopralluogo effettuato dai vigili del fuoco di Orvieto, dall'ufficio veterinario della ASL e da un nostro operatore, ha consentito un immediato soccorso al vitello in sofferenza e, purtroppo, ha consentito di rilevare la presenza di un altro vitello deceduto in circostanze ancora non note, ma certamente non dolose.

I vitelli presenti in quella zona, con un numero corrispondente a sette individui, condividono lo spazio di circa 14 ettari, con undici cavalli.

Si tratta di animali di proprietà privata che utilizzano per un lungo periodo annuale la grande produzione vegetale che la zona palustre offre anche nei periodi siccitosi.

Svolgono l'importante funzione di controllo della vegetazione perché non si orienti troppo verso quella esclusivamente arborea e, con le loro feci,  contribuiscono ad un importante arricchimento dell'ecosistema palustre ai fini della produzione alimentare per gli uccelli acquatici che sostano durante l'inverno.

Sempre in prestito, dalla parte opposta agli acquitrini, nella zona dei sentieri natura e ben visibili ai visitatori, sono presenti quattro asini e quattro cavalli che svolgono la stessa funzione.

In genere vivono molto bene, grazie anche alla varietà di piante a disposizione.

Occorre dire, però, che qualche cavallo è piuttosto anziano e, piuttosto che inviarlo al macello, si preferisce farlo morire secondo natura svolgendo il ruolo descritto.

Gli altri, come tutti i viventi, si possono ammalare ed anche morire.

Se non ce ne accorgiamo, come può capitare, dopo qualche giorno, del malcapitato non rimane più nulla, se non le ossa: i cinghiali si mangiano tutto svolgendo il ruolo di necrofagi, un po' come gli avvoltoi, se ci fossero.

 

Pubblicato il: 19/10/2005

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