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L'auto del laghetto di Ciconia. Forse una bravata

Si cerca ancora il proprietario. La Ypsilon 10 era parcheggiata nel piazzale della stazione da cinque mesi. Sono in corso accertamenti ed audizioni...

ORVIETO - Accertamenti e audizioni sono in corso in queste ore presso la caserma dei militari della compagnia di Orvieto impegnati a venire a capo del giallo della Ypsilon 10 ripescata domenica mattina nel laghetto artificiale del parco fluviale del Paglia, a Ciconia.  Un primo punto fermo, intanto, sarebbe già venuto a galla nelle indagini. Ovvero il fatto che la macchina lasciata dal proprietario - un belga di 31 anni - prima di partire per la sua destinazione ignota (sarebbe tornato in patria secondo gli inquirenti che non sono tuttavia riusciti a rintracciarlo) si trovava da almeno cinque mesi in sosta nel vicino parcheggio della stazione ferroviaria.  E non come ipotizzato in un primo momento presso l'abitazione dell'uomo in località Tamburino.  Del belga, però, ancora nessuna traccia. L'ipotesi ufficialmente sostenuta resta quella che possa essersi trattato di una bravata ad opera di qualche teppista. Un gioco incosciente, non si sa se legato a un atto intimidatorio, o meno. L'intento era, comunque, chiaramente, quello di far finire l'automobile, presumibilmente senza persone a bordo, in acqua, anche perché sul pianale accanto all'acceleratore è stata trovata una grossa pietra. E contemporaneamente hanno dato esito negativo anche le ricerche di un eventuale cadavere effettuate dai sommozzatori nella giornata di domenica nelle acque limacciose del lago. Insomma il mistero resta fitto.  Gli accertamenti dei carabinieri, che tra domenica e lunedì hanno ascoltato alcuni vicini di casa del giovane, proseguono a tutto tondo nel duplice tentativo di capire dove sia finito da cinque mesi a questa parte il belga e chi si nasconda e perché dietro al gesto di sabato notte.

Pubblicato il: 18/10/2005

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