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Piazzale della stazione. Incuria e abbandono

Piante mai potate, erbacce alte un metro e un fornito deposito di auto malandate

foto di copertina

di Stefania Tomba

 

ORVIETO - Incuria e abbandono, da mesi per non dire anni, regnano sovrani al parcheggio sul piazzale della stazione ferroviaria di Orvieto: piante mai potate, erbacce alte un metro e un fornito deposito di auto malandate, presumibilmente di provenienza furtiva.  È lo spettacolo riservato quotidianamente ai pendolari che affollano, giorno e notte, le strisce bianche del piazzale e alle migliaia di turisti che scendono giornalmente dai pullman, pregustando la visita nella famosa città del Duomo. 

 

Di carcasse non c'è che l'imbarazzo della scelta.  In dieci minuti di ricerca hanno "risposto all'appello" almeno una decina.  Ferme lì, alcune (molte) da oltre un anno.  Lo testimoniano molti pendolari orvietani che le ritrovano, immancabili come il cappuccino, ogni mattina prima di entrare in stazione, da mesi e mesi a questa parte.  E se non fosse sufficiente lo testimoniano i volantini sbiaditi e le assicurazioni esposte sui parabrezza.  "Puntualmente" scadute, quelle che è possibile leggere perché alcune sono state addirittura cancellate dal sole.  Tra quelle ancora leggibili il record spetta a una Ford bianca tutta ammaccata il cui contrassegno è scaduto a luglio del 2004.  E c'è che giura di vederla lì da molto prima.  Le auto più scassate, quelle più malandate sarebbero state più volte segnalate dai pendolari alle forze dell'ordine, ma mai nessuno si è preoccupato di rimuoverle.  Se non nel caso di una Lancia, questa estate, che dopo oltre due anni e mezzo di parcheggio, venne presa di mira da teppisti che ridussero in frantumi i tergicristalli.  

 

Altra nota dolente la completa assenza di manutenzione dell'intera area.  Alla faccia di chi dice che ad Orvieto non ci sono spazi verdi.  Perché non ha visto le aiuole del parcheggio della stazione ferroviaria: rigogliose.  Erba alta, florida, aiuole sempreverdi, addirittura con qualche seme di pioppo caduto a casaccio che sta facendo crescere nuove piantine.  Ma l'autentico trionfo della natura è quello che si può ammirare nello spettacolo offerto dalle piante di gelso che delimitano le uscite laterali del parcheggio. L'incuria a cui sono state lasciate le piante ha fatto si che molti dei rami tocchino addirittura terra e per chi intenda uscire dal parcheggio a bordo della propria automobile è praticamente impossibile sapere se da sinistra sopraggiunga un'altra vettura o un pedone.  Insomma un'uscita alla cieca.  D'altro canto chiudere gli occhi di fronte al degrado del parcheggio della stazione ferroviaria sarebbe davvero meglio.

 

Pubblicato il: 14/10/2005

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