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Gambetta non piace ai commercianti

Il capogruppo diesse è reo di aver dichiarato espressamente, durante l'assise cittadina, di fare acquisti fuori Orvieto

foto di copertina

ORVIETO - Commercianti sul piede di guerra contro le dichiarazioni "esterofile" del consigliere comunale, Massimo Gambetta, reo di aver dichiarato espressamente, durante l'assise cittadina, di fare acquisti fuori Orvieto. "Le recenti dichiarazioni di un consigliere comunale, oltretutto rilasciate in sede istituzionale, relativamente alla propria personale propensione a fare acquisti fuori Orvieto non potevano non suscitare sconcerto negli operatori commerciali locali - affermano dalla Confcommercio. "Siamo veramente dispiaciuti —  dice Marco Ricci vice presidente dell'associazione di Orvieto e presidente dell'associazione macellai - perché un amministratore dovrebbe sentire il piacere, prima ancora che il dovere, dl promuovere l'offerta commerciale della propria città e non quella di capoluoghi limitrofi". "Questo è autolesionismo puro —  ha proseguito Ricci - di chi non conosce quanto ormai l'offerta distributiva locale si sia estremamente qualificata, diversificata e specializzata garantendo comunque una qualità medio alta e in molti casi altissima a prezzi decisamente equilibrati. Quindi ai consumatori orvietani - conclude il vice presidente Ricci - diamo il suggerimento di fare la comparazione dei prezzi, ovviamente su tipologie commerciali analoghe. Ai consiglieri comunali invece consigliamo di occuparsi un po' più del commercio locale cominciando dal tornare a frequentare i nostri negozi".

Gambetta si difende imputando tutto a un grosso fraintendimento. "La mia era una provocazione basata su un dato di fatto. Ovvero che il 30 - 40% degli orvietani, per ragioni strettamente di portafogli, per acquistare va nel Viterbese e nel Perugino, dove trova di strutture concorrenziali della media e grande distribuzione. Orvieto ne è sprovvista e, anzi, si ritrova accerchiata da questa concorrenza. E il rischio, se la legge regionale non aiuterà lo sviluppo della media e grande distribuzione anche nel nostro territorio, è che questa emorragia cresca. Fermo restando che la valorizzazione del prodotto di nicchia è importante, ma non è il tipo di prodotto che può acquistare la stragrande maggioranza della popolazione".

 

Pubblicato il: 14/10/2005

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