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Vendemmia 2005. Qualità standard, quantità in calo, qualche preoccupazione per i mercati

Questo lo sguardo del presidente del consorzio Tutela dei vini di Orvieto, Renzo Cotarella

foto di copertina

ORVIETO - Qualità standard, quantità in calo, qualche preoccupazione per i mercati. Questo lo sguardo del presidente del consorzio Tutela dei vini di Orvieto, Renzo Cotarella, sulla vendemmia 2005 ancora in corso in tutte le campagne dell'Orvietano. "Compatibilmente alla stagione - afferma Cotarella - la vendemmia va bene: le varietà precoci come lo chardonnay stanno dando buoni risultati, minori quantitativamente rispetto allo scorso anno. Ma nulla da dire sulla qualità che resta in linea con gli standard. Anche la pioggia di questi giorni non danneggia chi ha saputo lavorare bene fin qui. Certo è indubbio che la poca quantità associata a una politica dei prezzi depressionaria può essere motivo di qualche preoccupazione".  E sempre in tema di mercati, prosegue - pare con qualche inciampo - la sperimentazione del consorzio per rinnovare l'immagine dell'Orvieto. "La sperimentazione è andata avanti: il territorio specie per alcuni nuovi vitigni ha dato risultati eccellenti. Ma al di là delle scelte tecniche, c'è bisogno di operare delle scelte - diciamo così - di natura politica. Voglio dire che individuare dei vitigni per il territorio è anche è soprattutto una scelta che spetta, o quantomeno deve essere condivisa, dai produttori. Se non c'è questo non si può andare avanti. In questo senso, siamo ad una fase di impasse. Credo che oggettivamente la domanda da farsi sia soltanto una: se l'Orvieto abbia o meno un problema. Se ha un problema va individuata la soluzione. Personalmente credo che il problema ci sia e non si risolve senza guardare ai mercati e all'innovazione. In quanto la crisi dell'Orvieto si inquadra, certamente, nella crisi strutturale dei prezzi, ma è una crisi che l'Orvieto subisce più di altri a causa di un'immagine polversosa, appannata. Così mentre per molti l'immagine storica continua ad essere un punto di forza per altri, come per il nostro marchio, di cui nessuno contesta la qualità, finisce per essere un motivo di debolezza. Ed è per questa innovazione che c'è bisogno di lavorare".

Pubblicato il: 07/10/2005

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