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Nuovo supermercato ad Orvieto scalo. Perplessità della Confcommercio

In una nota Giuseppe Santi stigmatizza metodi e contenuti della politica del commercio del Comune

foto di copertina

Al presidente della Confcommercio Giuseppe Santi non sembra opportuna l'apertura del nuovo supermercato allo Scalo e in una nota stigmatizza anche il metodo con cui l'Amministrazione è arrivata all'approvazione del piano attuativo che consente l'insediamento nell'area ex Riccetti, adiacente al Borgo, di una media struttura alimentare.
Per la verità, per consentire una maggiore partecipazione alla scelta, ad agosto il piano è stato rinviato dal Consiglio e approvato soltanto alla fine di settembre.
In quell'occasione un commerciante "eccellente" come Fabrizio Cortoni ha votato a favore e ha sostenuto che con posizioni di chiusura nei confronti delle strutture più grandi e con capacità attrattiva i commercianti del centro storico "si sono fatti del male da soli".
Una posizione che è rappresentativa di una parte dei commercianti orvietani e che si oppone a quella di Santi, che riportiamo integralmente.

"La recentissima approvazione in Consiglio comunale di un nuovo supermercato alimentare ad Orvieto Scalo, per le modalità con cui è avvenuta,  ci fa esprimere forti perplessità sulla reale volontà dell'Amministrazione comunale di volere attuare una vera concertazione con la categoria. Sappiamo benissimo che le normative di settore consentono queste  aperture, ma il Comune avrebbe potuto agire sulla leva urbanistica ridimensionando tali superfici o, in subordine, consentendo tale insediamento solo se accompagnato da piccole attività collaterali dello stesso settore realizzate per riposizionamento di operatori locali.

"Insomma, la pianificazione commerciale o è complessiva e in una prospettiva di medio periodo o diventa solo l'accavallarsi di interventi volti a riempire vecchi e nuovi contenitori nel modo più facile e comodo: cioè piazzandovi nuovi supermercati e grandi magazzini. E certo la nostra preoccupazione aumenta quando pensiamo che altri grandi contenitori allo scalo potrebbero essere disponibili tra qualche tempo per un ulteriore moltiplicazione dei pani e dei pesci a livello di superfici di vendita; ma il bacino d'attrazione, i consumatori ed il reddito disponibile delle famiglie sono sempre quelli, anzi si stanno riducendo, alla faccia di una programmazione che non c'è".

 

 

Pubblicato il: 06/10/2005

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