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No di Forza Italia al modello di riorganizzazione dell'ospedale

"Un progetto privo di investimenti certi, di mezzi e di risorse". L'analisi del passato e le soluzioni per il futuro offrete dagli azzurri...

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ORVIETO - "Un progetto privo di investimenti certi, di mezzi e di risorse". Così Forza Italia spiega il suo no al modello riorganizzativo del presidio ospedaliero proposto dalla Asl definendolo "un tentativo apprezzabile ma insoddisfacente".

Di seguito l'intervento integrale di Forza Italia sul modello riorganizzativo dell'ospedale:

"In questi giorni abbiamo assistito , ascoltato, letto le numerose critiche al piano di riorganizzazione del Presidio oespedaliero di Orvieto, avanzate da sindacati, associazioni e da varie forze politiche, nonché dalle istituzioni comunali le quali, pressoché all'unanimità, hanno espresso grande preoccupazione e severe censure contro il modello di riorganizzazione proposto da ASL e Regione.

Occorre chiarire una cosa :  almeno c'è stato il tentativo di risolvere il problema decennale dell'Ospedale di Orvieto, cambiando il modello organizzativo.

F.I. ritiene apprezzabile il tentativo , ma insoddisfacente il modello proposto perché privo di investimenti certi , di mezzi e di nuove risorse umane.

Anche il contributo di idee e progetti apportato dai vari soggetti intervenuti nel dibattito è stato scarso e privo di soluzioni concrete. Infatti, abbiamo notato che oltre alle lamentele c'è stato il nulla;  non ci sono state proposte sulle due questioni di fondo che affliggono la sanità orvietana e cioè:

1)Stato di fatto:  mancano nel comprensorio orvietano le strutture extraospedaliere in grado di assistere i pazienti una volta dimessi dai reparti (post-acuzie, disabili, anziani, bisognosi di cure riabilitative, affetti da patologie croniche).

Perché si è creato il problema: mancata programmazione  di uno sviluppo del sistema sanitario del territorio negli anni 1990-2005 ; carenza organizzativa dei comuni e Provincia , insoddisfacente capacità propositiva della Conferenza dei sindaci, volta solo a salvaguardare il presente.

Proposta e soluzione: iniziare ad attuare un programma di edilizia sanitaria extraospedaliera , come avviene  per le altre ASL umbre , evitando di soffocare l'ospedale con le RSA all'interno del Presidio , la riabilitazione estensiva, la cura di patologie croniche , trattabili invece  in Centri Diurni di riabilitazione, o in residenze assistenziali predisposte.

2)Stato di fatto: mancanza della guardia medica notturna nei reparti strategici del P.O. per carenza di personale.

Secondo F.I. la guardia medica notturna garantirebbe prestazioni all'altezza di un Presidio dell'Emergenza.

Perché si è creato il problema: una volta soppressa la ASL dell'Orvietano si è perso il carisma politico-contrattuale nei confronti della Regione che ha relegato il nostro comprensorio a ruota di scorta.

Le finanziare che si sono succedute ( dal 1995 ad oggi ) avendo rilevato per la regione Umbria  un rapporto medico assistito al di sopra della media nazionale, hanno imposto lo stop al turn-over del personale. È stata penalizzata la pregressa ASL dell'Orvietano che aveva rispettato le direttive nazionali ed aveva una situazione economica quasi virtuosa, almeno rispetto alle altre ASL umbre.

La Conferenza dei sindaci, la Provincia, la Conferenza permanente per la sanità,  allora come adesso, non hanno richiesto l'incremento del  personale  alla Regione , basandosi sui vincoli dalla stessa dettati, piuttosto che sulla realtà operativa e sanitaria locale. 

Proposta e soluzione: Adeguare il personale sanitario ai requisiti minimi previsti dal Piano Sanitario Regionale vigente; mancano almeno 14 medici . Richiedere una programmazione e gestione del personale adeguata alle esigenze del nostro comprensorio , magari attuando interventi sul turn-over delle altre realtà sanitarie umbre dove il personale risulta eccedente (compito della Regione).

Come finanziare le nostre soluzioni : è passato inosservato che con l'Accordo Stato/Regioni del 23.3.2005 sono  stati stanziati da parte del governo 2 miliardi di euro  in più per il pagamento dei debiti regionali relativi agli anni 2001-2002-2003, ed un incremento annuo del fondo da destinare alle regioni per la Sanità del 7,59% , per il 2005.  Accordo firmato anche dal Presidente della Regione Umbria Lorenzetti.

Pertanto stimoliamo i nostri amministratori  a chiedere  i soldi prima che sia troppo tardi , altrimenti quelli per  l'edilizia sanitaria  ed il personale  prenderanno altre vie (leggi altre città).

La capacità politica dei nostri amministratori, in particolare di quelli che si sono succeduti in questi ultimi quindici anni, ha prodotto un nuovo ospedale nato già vecchio , non ha  ottemperato alla mancanza  di strutture sanitarie extra-ospedaliere, non si è interessato della carenza di personale sanitario."

 

 

Pubblicato il: 03/10/2005

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