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Sconto di pena in appello per Sabatini

Nel dicembre del 2002 uccise la moglie Mara Cicala con trentacinque coltellate. Così ha stabilito ieri la Corte d'assise d'appello di Perugia

ORVIETO - Sconto di pena in appello per Silvano Sabatini. La sentenza della Corte d'assise d'appello di Perugia di ieri mattina ha stabilito che l'operaio di San Venanzo che nel dicembre del 2002 uccise la moglie Mara Cicala con trentacinque coltellate, dovrà scontare 16 anni di carcere e non 22 come stabilito in primo grado dal tribunale di Orvieto. A un anno esatto da quella sentenza (era il 27 settembre del 2004) il giudice ha accolto l'istanza della difesa dell'uxoricida, l'avvocato Carlo Bizzarri, limitandosi a correggere il computo degli anni. Il giudice ha, infatti, ritenuto valido l'impianto della motivazione della sentenza di primo grado che aveva ritenuto equivalenti le attenuanti del vizio parziale di mente con le contestate aggravanti.  Correggendo, però, la pena di partenza che era stata valutata in 33 anni, mentre il massimo previsto in questi casi dalla legge è di 30. Con il nuovo computo, tenendo presente la riduzione di un terzo della pena per il rito abbreviato, gli anni di carcere per Silvano Sabatini, che dopo un breve trasferimento in una casa di cura bolognese resta rinchiuso nel carcere di Orvieto, scendono a 16. Breve - soltanto una decina di minuti - la camera di consiglio per quella che era attesa come una sentenza annunciata. Ad aspettare in aula non c'era né Sabatini né i parenti della moglie scomparsa. "Siamo soddisfatti - afferma l'avvocato dell'uomo - anche se la sentenza era nell'aria: si trattava semplicemente di correggere un computo sbagliato". Sulle condizioni di salute attuali dell'uxoricida di Casa Perazza, Bizzarri dice che "Sabatini è tranquillo, sconta la sua pena. Siamo rimasti turbati soltanto all'inizio dall'ingiustizia subita. Un ingiustizia alla quale ora è stato posto rimedio, come d'altro canto è giusto che sia per chiunque".

Pubblicato il: 29/09/2005

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