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Esploso il dissenso in Rifondazione

"Il Direttivo del circolo ha perso il suo potere decisionale per diventare muto spettatore di azioni politiche già decise in altre sedi", affrmano i dissidenti...

foto di copertina

Si apre ufficilamente la crisi dentro il Prc. Questo il documento licenziato ieri da alcuni esponenti del gruppo dirigente:

 

"Martedì 20 settembre si è riunito il direttivo del Partito della Rifondazione Comunista,  convocato per votare sulla sfiducia della segretaria e della Segreteria del circolo cittadino.

I motivi che hanno condotto questo gruppo di dirigenti del partito a richiedere la sfiducia nascono da un'attenta analisi della politica portata avanti  dalla Segretaria dall'ultimo congresso ad oggi.

Valutiamo le posizioni politiche sin ora sostenute in  aperto contrasto con la linea politica nazionale che vede come pilastro fondante, pur nella assoluta autonomia del partito, l'apertura ed il sostegno alle posizioni espresse dalla sinistra alternativa ed ai movimenti.

Il circolo di Orvieto sembra animato da una ferrea volontà di mantenersi fuori da questo processo di partecipazione.

In particolare facciamo riferimento alla mancata presa di posizione sulla questione della cava di Benano (che di fatto  rappresenta una presa di posizione inequivocabile), al rifiuto di  diffusione di un comunicato di solidarietà al lavoratore infortunatosi nell'incidente del 25 agosto ed alla gestione insensata del rapporto con il nostro consigliere comunale, al quale è  preclusa la partecipazione alle riunioni di segreteria che al contrario vedono come invitati permanenti l'assessore comunale e quello provinciale.

Il Direttivo del circolo ha perso il suo potere decisionale per diventare muto spettatore di azioni politiche già decise in altre sedi.

Crediamo fermamente nella necessità di mettere in crisi questo sistema di gestione occulta del circolo e denunciamo l'impoverimento democratico di un partito che ormai legge il dissenso come disobbedienza.

È innegabile lo scollamento profondo fra gli organi dirigenti del PRC di Orvieto e l'elettorato di riferimento (a dimostrazione di ciò basti citare la violazione della norma statutaria che obbliga il circolo alla convocazione della assemblea degli iscritti ogni due mesi); l'assenza di un progetto organico per il futuro di questo territorio ha minato seriamente il rapporto di fiducia con le cittadine ed i cittadini ed è il chiaro esempio di una politica separata dalla vita reale.

La mancanza di una strategia politica autonoma ci trasforma nella "ruota di scorta" di un sistema di potere che deve essere superato.

Reputiamo che durante il Direttivo non siamo state fornite risposte adeguate ed esaustive ai rilievi critici avanzati e che la votazione, conclusasi con 4 voti per la sfiducia, 4 astensioni, 12 voti favorevoli e le dimissioni di un membro del direttivo, abbia evidenziato la necessità di una discussione estesa ed aperta all'elettorato per l'elaborazione  di un serio progetto di trasformazione del circolo.

 

Lucia Gismondi - Collegio di Garanzia Provincia di Terni

Liliana Grasso - Segreteria Circolo di Orvieto

Giancarlo Imbastoni - Consigliere Comunale Orvieto"

Pubblicato il: 24/09/2005

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