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La variante di Catel Viscardo è un problema per Sferracavallo

Il traffico pesante arriverà sulla frazione orvietana e aggraverà una condizione già insostenibile. Prossima l'apertura della nuova strada...

foto di copertina

La variante di Castel Viscardo, iniziata nel 1980, sembra arrivata alla conclusione.
La ditta appaltatrice sta asfaltando il tracciato e l'assessore provinciale alla viabilità Loriana Stella ha dichiarato qualche mese fa che in autunno sarebbe stata inaugurata.

La strada, che ha impegnato negli anni risorse consistenti del bilancio provinciale, con abbandoni e successive riprese dei lavori, permetterà al traffico di baipassare l'abitato di Castel Viscardo e indirizzarsi verso "Le Prese" o verso Sferracavallo. Per il paese sarà una rinascita e migliorerà la vita lungo quella via su cui sorge parte dell'abitato e lavorano tutte le attività commerciali.

Ma a questo punto arrivano altri problemi, perché si aggraverà in modo insostenibile la circolazione pesante nell'"imbuto" di Sferracavallo, su una strada che già raccoglie il bacino di Castel Giorgio e Castel Viscardo, l'Aquesiano e l'Amiatino.

Insomma, si risolve un problema e se ne crea un altro di difficile soluzione, anche se si dovesse costruire, come ipotizzato dall'assessore Germani una bretella  che dalla zona adiacente all'Itelco arriverebbe a quella sotto la "latteria". L'apertura del casello Orvieto nord allieverebbe il traffico rivolto all'autostrada, ma senza una adeguata rete viaria di servizio al casello si creerebbero ulteriori difficoltà alle "Prese".

È il momento che gli amministratori di Orvieto e Castel Viscardo e quelli provinciali, se non l'avessero già fatto, raccolgano dati sul traffico di oggi e creino  modelli per immaginare quello futuro, prima che la nuova realtà crei disagi di dimensioni impreviste.

Pubblicato il: 23/09/2005

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