A chi il marchio di 'Orvieto underground'?
A noi

di Dante Freddi

La proprietà del nome "Orvieto undergound" è in discussione presso il tribunale di Firenze e la sentenza sarà emessa il 7 ottobre.
A contendersi il nome con cui si fa riferimento ad Orvieto sotterranea, alle grotte scoperte e valorizzate soprattutto dalla legge speciale sulla Rupe, sono "Speleotecnica srl", che da anni gestisce le visite, soprattutto sotto il vecchio ospedale, e "Orvieto turismo", che ha registrato il nome "Orvieto underground" e si è posta come concorrente, facendo visitare ai turisti la cantina del pasticcere Adriano.

Al di là degli esiti giudiziari e nella consapevolezza che la legge non necessariamente garantisce la giustizia, mi sembra "giusto" che quel nome, pubblicizzato negli anni dal Comune di Orvieto per promuovere la città sotterranea, con evidenti significativi costi, appartenga al Comune e non sia registrabile da altri.

La situazione che si è creata è infatti incresciosa e va risolta, al di là che sia una o l'altra società a vincere la causa o a gestire le grotte orvietane.

Mi è accaduto qualche mese fa di raccogliere la delusione di alcuni turisti che ho personalmente indirizzato verso la cantina di Adriano, convinto, come comunicava un manifesto affisso all'accesso della città, proprio nel parcheggio del Campo della Fiera, che quella fosse la proposta di "Orvieto underground", quella che tutti conosciamo.
Di questi casi ce ne saranno certamente moltissimi e far passare una straordinaria cantina per Orvieto sotterranea offre della storia e delle risorse turistiche della città una visione distorta e limitativa.

Gli amministratori e il buonsenso, più che la legge, potranno risolvere la questione.