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Tentato omicidio, ascoltata la nipote

Dietro quell'evento una lunga serie di liti che già aveva portato in tribunale nonno e nipote...

di Stefania Tomba

ORVIETO - Dopo le querele, gli spari. Minacce, ingiurie e violenza privata gli estremi delle denunce che la nipote ha sporto in questi anni contro il nonno ottantacinquenne prima che sabato mattina l'anziano imbracciasse il fucile, al termine dell'ennesima discussione, e sparasse al compagno di lei, un romano di trentasette anni.

Proprio venerdì prossimo la vicenda finirà di fronte al giudice penale del tribunale di Orvieto per quando, un paio di anni fa, il pensionato di Ciconia - le cui iniziali rispondono a M.S. - avrebbe costretto la nipote, nata a Roma e orfana da diversi anni, ad andarsene da quella casa, in località Sette Martiri. Un'abitazione in comproprietà al centro da anni di discussioni e liti familiari. Mentre è in corso un altro procedimento, stavolta di fronte al giudice di pace. L'accusa è di ingiurie e minacce. Anche in questo caso era stata la nipote a far ricorso alla giustizia per mettere fine a quelle liti. Liti, insomma, che in quella casa non era un segreto fossero all'ordine del giorno.

Ed è stato proprio per chiarire alcuni aspetti della travagliata vicenda che, ieri mattina, la giovane è salita le scale della Procura fino allo studio del pm, Anna Lisa Giusti, dove si è seduta e ha parlato a lungo con il magistrato. Il ragazzo intanto resta ricoverato al "Santa Maria della Stella" di Orvieto per le ferite riportate alla schiena, le braccia e le gambe. Le sue condizioni non sono tali da destare preoccupazione. Lo sparo è partito da 18 metri di distanza, una lunghezza che, dato il calibro, non poteva ucciderlo.

Il pensionato intanto, dopo essersi costituto liberamente agli agenti del commissariato, è stato colpito da una denuncia in stato di libertà per tentato omicidio. Il fucile è sottosequestro e la sua licenzia da caccia è ritirata. Ad ore il gip potrebbe disporre una misura restrittiva nei suoi confronti, visto che soltanto l'età lo ha salvato dal carcere. Il drammatico litigio era scoppiato sabato mattina intorno alle 9,30, probabilmente per le ragioni di sempre. I ragazzi che si erano trasferiti lì stabilmente da qualche mese e da tempo mal sopportavano la presenza degli animali da cortile e dei cani del pensionato. All'ennesima richiesta di portarli via, sono voltati di nuovo i paroloni e - secondo quanto riferito dall'anziano - sarebbero arrivati alle mani in una leggera colluttazione. È stato lì che l'anziano vedovo ha perso la testa. Dalla macchina ha estratto il fucile e l'ha puntato dritto contro il trentasettenne.   

Pubblicato il: 20/09/2005

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