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Convenzione tra Comune di Orvieto e il Collettivo Teatro Animazione

Prevede la direzione artistica del Laboratorio Teatro Orvieto e per la gestione della Sala del Carmine per la durata di un quinquennio. Coinvolge centinaia di giovani

Nella seduta del 14 settembre, il Consiglio comunale ha approvato (15 favorevoli, 2 contrari: Olimpieri, Zazzaretta e 1 astenuto: Morcella) le due convenzioni che verranno stipulate fra il Comune di Orvieto e il Collettivo Teatro Animazione per la direzione artistica del Laboratorio Teatro Orvieto e per la gestione della Sala del Carmine per la durata di un quinquennio.

Il Laboratorio Teatro Orvieto, che si articola nelle sezioni di scuola di teatro/danza, ricerca e sperimentazione, animazione nelle scuole e produzione, venne istituito nel 1987 dal Comune di Orvieto in collaborazione con l'Associazione culturale "Collettivo Teatro Animazione" che, negli anni, ne ha curato la direzione artistica.

La prima convenzione conferma nella direzione artistica del Laboratorio Teatro Orvieto il Collettivo Teatro Animazione che dovrà promuovere la diffusione della cultura teatrale, l'insegnamento delle varie discipline teatrali, gli studi e le ricerche nel campo teatrale oltre che gli incontri e gli scambi con analoghe esperienze, favorire e coordinare attività di formazione per le discipline dello spettacolo, educare al teatro in particolare i giovani, realizzare eventi culturali e adempiere ad una precisa funzione di promozione culturale e di educazione permanente sul territorio, esplicando questa sua vocazione anche attraverso la collaborazione didattica con le Istituzioni scolastiche della città e con le altre istituzioni pubbliche e private.

Il Laboratorio, che ha sede presso la Sala del Carmine, si articola nelle sezioni di scuola di teatro/danza, ricerca e sperimentazione, animazione nelle scuole e produzione.
I relativi corsi di storia del teatro, dizione, recitazione, impostazione della voce, mimica, improvvisazione, studio del movimento, allestimento drammaturgico e scenografico, tecniche cinematografiche, preparazione del saggio/ spettacolo finale iniziano ogni anno nel mese di ottobre e terminano entro il 30 giugno successivo.
Entro il mese di settembre di ogni anno, la direzione artistica del C.T.A. sottopone al Comune il progetto didattico/artistico con il relativo piano finanziario ed il numero degli iscritti al Laboratorio.  Il Comune versa un contributo annuale in conto esercizio, stabilito in sede di approvazione del bilancio comunale sulla base del programma di attività didattica prevista, a partire da un minimo di 16.527,00 euro.

La seconda convenzione affida al Collettivo la gestione della Sala del Carmine per le attività del Laboratorio Teatro Orvieto.
Il Comune mette a disposizione gratuitamente il complesso del Carmine secondo le modalità di svolgimento dei corsi programmati (in seguito, tuttavia, verranno valutate anche altre possibilità per lo svolgimento delle attività, egualmente idonee anche in relazione alla futura rifunzionalizzazione dell'ex Caserma, in cui è ipotizzata anche la realizzazione di un polo culturale e dello spettacolo). La sala del Carmine sarà utilizzata, comunque, per lo svolgimento di attività culturali direttamente organizzate dal Comune di Orvieto o da altri soggetti pubblici e privati.

L'assessore alla Cultura, Teresa Manuela Urbani illustrando argomento nel suo complesso ha evidenziato che "l'attività del Laboratorio Teatro Orvieto, rappresenta ormai una delle esperienze più consolidate nel campo dell'educazione e della promozione della cultura nella nostra città. Un'esperienza che, attraverso i molteplici progetti attivati, mostra una importante capacità di integrazione ed interazione con il mondo della scuola e dei servizi socio-educativi presenti nel nostro territorio. Dal 2001, con il progetto 'Venti Ascensionali' il laboratorio è divenuto vera e propria residenza artistica che, solo lo scorso anno, ha movimentato 10.000 visitatori per 58 manifestazioni culturali.
La sala del Carmine di proprietà Comunale, dal 1995 assolve funzioni di auditorium in tal senso anche se è opportuno pensare per il futuro opzioni alternative".

Nel corso del dibattito Fabrizio Cortoni (Altra Città) ha sostenuto che "la nostra valutazione è positiva e riconosciamo l'impostazione costruttiva dell'esperienza. Annotiamo  l'esiguità delle risorse impiegate rispetto al risultato ottenuto". Per Giancarlo Imbastoni (R.C.) "rispetto alla mole delle attività prodotte, si imporrebbe seppure nelle ristrettezze del bilancio una adeguamento".
Per Felice Zazzaretta (AN): "la questione è il costo della cultura. Mi dà fastidio che debba essere a costo zero. Deve esserci un certo riscontro per incentivare. Gianpietro Piccini (PDCI)  ha risposto a Zazzaretta che "il laboratorio coinvolge 2500 utenti, a cui si aggiunge 'Venti Ascensionali' con altri 10.000 presenze, a fronte di un costo contenuto per il Comune. Perciò, non regaliamo nulla a nessuno". Massimo Morcella (F.I.) non ha condiviso "l'impianto di queste due convenzioni che danno una fiducia in bianco, illimitata ad un soggetto terzo, di cui qui non si discute l'impegno svolto e i risultati raggiunti, ma vorremmo conoscere gli oneri e leggere lo statuto del C.T.A.  Nessuno censura le attività del Collettivo. Mi asterrò perché riconosco il lavoro svolto, ma attendo dei chiarimenti". 
Franco Picchialepri (La Margherita): "Dal 1987 l'attività del CTAO è andata crescendo, la fiducia non la diamo in bianco, ma è sotto gli occhi di tutti il lavoro di animazione nelle scuole, l'allestimento di spettacoli teatrali di successo. un'attività meritevole a fronte di una cifra minima come quella investita dal Comune di Orvieto".  Maurizo Conticelli (Altra Città): "Vi sono degli aspetti formali nei due atti in approvazione, che avrebbero richiesto alcuni affinamenti e approfondimenti anche in relazione al complesso delle attività culturali in campo teatrale in cui operano sia l'Associazione TeMa che il C.T.A., riflessioni cioè connesse alla necessità di razionalizzare le attività esistenti e semplificare alcune forme di gestione, magari immaginando un'unica gestione o, quanto meno, auspicare che vi siano momenti di stretto coordinamento fra i diversi soggetti. Confermo il vivo interesse al mantenimento di questo rapporto, e la riconoscenza verso chi impostò negli anni '80 questi elementi di assoluta novità nella vita sociale e culturale della città". Per Marco Frizza (DS) "servirebbe maggiore rispetto per una struttura che sul campo ha dimostrato di avere le capacità necessarie per far crescere in 18 anni il laboratorio che costituisce a tutti gli effetti uno dei servizi culturali offerti dal Comune insieme all'offerta data dal C.T.A. al suo interno".
Per Stefano Olimpieri (AN "il punto centrale sono i costi della cultura, che non può essere vista a compartimenti stagni, né targata secondo un filone culturale che si rifà ad un ad massimalismo di sinistra poiché la città è pluralista. Vanno riviste certe questioni, non è un problema di persone e di denominazioni, ma è necessario affrontare il tema della cultura a 360° e proporre cose anche di altro segno".
Hanno espresso un parere positivo anche Anna Rita Mortini, Donatella Belcapo, Marco Frizza.

 

 

Pubblicato il: 20/09/2005

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