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Ospedale, le perplessità dei sindaci

Nelle prossime ore è atteso un documento in cui i primi cittadini ribattono punto per punto il futuro assetto sanitario. La riorganizzazione dell'Asl non convince, pronte le controproposte...

di Stefania Tomba

ORVIETO - Dopo il campanello d'allarme lanciato dalla Cgil, un altro no starebbe per arrivare a sirene spiegate sulla riorganizzazione del "Santa Maria della Stella". È quello che starebbero per pronunciare i sindaci dell'Orvietano che da mesi stanno vagliando il progetto della Asl e sono ormai prossimi, dopo l'incontro di giovedì sera, a licenziare un documento in cui sollevano punto per punto le loro perplessità sulla riorganizzazione ospedaliera, formulando delle controproposte e chiedendo innanzitutto garanzie precise quanto al metodo e alle risorse. Copertura dei posti e autonomia di gestione economica del distretto sarebbero le garanzie indispensabili da ottenere dalla Regione come preliminari a qualsiasi tipo di riorganizzazione si voglia mettere in campo.
La riorganizzazione appunto, e qui arrivano le note dolenti. A contrariare i primi cittadini dell'Orvietano sarebbe innanzitutto la mancata integrazione tra ospedale e servizi territoriali, poco o nulla presi in considerazione dal piano. I sindaci auspicherebbero invece un potenziamento di questi servizi da realizzare con un incremento di specialisti sul territorio. Solo in questo modo potrebbe snellirsi e trovare efficacia il lavoro dell'ospedale. Medicina d'urgenza? Sì, grazie rispondono in linea di principio, dissentendo però in concreto dall'ipotesi di realizzazione. Insomma, come? Non senza il supporto un'equipe sufficiente, ad esempio, non senza corsie preferenziali con la diagnostica, direbbero ancora. Altro capitolo segnato con la matita blu da parte dei sindaci quello sulla chiusura della Geriatria. Di fronte a una popolazione che invecchia sempre più, non sarebbe plausibile la chiusura del reparto, almeno non senza la garanzia di una Rsa pubblica sul territorio con almeno una trentina di posti (la Rsa che deve essere realizzata all'interno dell'ospedale ne prevede soltanto quattro).  E poi lo smembramento dell'Unità coronaria col trasferimento di alcuni posti letto in terapia intensiva: altro punto su cui i sindaci storcerebbero il naso. Insomma, a voler tirare una riga, no alla riorganizzazione se riorganizzazione dovesse voler dire solo taglio alle spese e ai posti letto, sì se il piano procedesse parallelamente al potenziamento dei servizi sul territorio, alla copertura dei posti e una visione organica delle risorse. Il documento della conferenza dei sindaci, che l'incontro di giovedì ha quasi terminato di mettere a punto, potrebbe essere licenziato già all'inizio della prossima settimana. E, a quel punto, sarà sottoposto alla partecipazione delle forze politiche. In vista di un futuro Consiglio comunale aperto che si preannuncia tanto bollente quanto delicato.  

Pubblicato il: 17/09/2005

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