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Il comitato dell'Alfina diventa un'associazione permanente

Ha come obiettivo "coniugare sviluppo e ambiente, tutelare le risorse naturali, archeologiche, paesaggistiche e promuovere attività pulite in grado di creare occupazione e ricchezza"...

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ORVIETO - Mentre si riaccende il dibattito sulla questione cave, il comitato dell'Alfina nato qualche mese contro la realizzazione dello scavo di basalto sull'omonimo altopiano diventa un'associazione permanente: obiettivo "coniugare sviluppo e ambiente, tutelare le risorse naturali, archeologiche, paesaggistiche e promuovere attività pulite in grado di creare occupazione e ricchezza".

È il comitato a farlo sapere nella nota ufficiale riportata di seguito:

   Ultimo atto del vecchio Comitato sara' la consegna delle numerosissime firme raccolte contro la 'cava di Benano' al sindaco di Orvieto Stefano Mocio al quale e' stato chiesto un incontro per presentargli la nuova Associazione, il  nome, le finalita', lo statuto e le prime iniziative,  in poche parole la 'carta d'identita'' dell'organismo e dei suoi promotori. Subito dopo l'Associazione incontrerà i giornalisti.

   Il Comitato per l'Alfina ha intanto commissionato un nuovo studio sugli assetti idrogeologici dell'altopiano per raccogliere e riordinare la documentazione a disposizione della Regione Umbria e  dell'Autorita' di Ambito. Un imponente volume cartaceo che, gia' dal 1989, individuava per conto della Regione nell'altopiano vulcanico uno straordinario serbatoio di acqua di ottima qualita', un sistema multifalda ideale per la realizzazione di un acquedotto come indicato dalla stessa pianificazione regionale, grande risorsa per Orvieto e per altri comuni fra cui Castel Giorgio, Castel Viscardo, Allerona, Fabro.

Acque da tutelare e difendere insieme all'intera area a ridosso del borgo di Benano, incompatibile con ogni ipotesi di attivita' estrattiva, secondo le prescrizioni delle leggi regionali. Lo ha riconosciuto anche l' ex sindaco Stefano Cimicchi che in un'intervista si e' soffermato sulle prospettive di sviluppo dell'orvietano. Prospettive che non possono prescindere dalla salvaguardia del territorio e su questo la nuova Associazione intende offrire il suo contributo raccordandosi con l'Amministrazione Comunale e quella Regionale, mettendo sul tavolo idee e iniziative che riescano a coniugare ambiente e slancio occupazionale, in un contesto di solidarieta' sociale. Non si puo' puntare su nuovi posti di lavoro a scapito di altri lavoratori, andando a ledere interessi legittimi, soffocando consolidate ed emergenti attivita' turistiche e agricole che caratterizzano un'area e la sua economia.

   La centralita' del valore del lavoro ''non avrebbe fiato se non dovesse prevalere a livello europeo e globale un'idea di sviluppo che assuma come profilo la qualita' e come limiti invalicabili i diritti umani, del lavoro e la sostenibilita' ambientale''. E' questa l'indicazione che viene anche dalla Cgil nel documento preparatorio del quindicesimo Congresso, ormai alle porte. Occupazione e sviluppo devono andare d'accordo, si legge nelle tesi congressuali del sindacato confederale che dedicano un importante passaggio proprio all'acqua, patrimonio collettivo che non si puo' sacrificare in nome di un processo produttivo. Del resto l'attenzione all'ambiente e' testimoniata in modo chiaro anche nello statuto della Fiom all'art.3: ''E' pertanto compito del sindacato contestare tutti quei processi che possono arrecare danno direttamente o indirettamente alla collettivita', all'ambiente e/o alla salute e/o all'integrita' dei lavoratori e dei cittadini''.

 

Pubblicato il: 15/09/2005

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