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Cimicchi e la città. Parola agli amministratori

Barbabella e Gialletti, Barbanera e Conticelli, Olimpieri e Morcella "entrano" nelle "cose irvietane" tirate fuori da Cimicchi...

ORVIETO - Un salto al passato per guardare al futuro, con la capacità di volare alto. Dopo un silenzio durato oltre un anno, l'intervento a sorpresa dell'ex sindaco, Stefano Cimicchi, sollecita la città a riprendere in mano la forza e l'esperienza del progetto Orvieto per costruire il futuro senza sottodimensionare la città rispetto al ruolo che si è ritagliata in Umbria, in Italia e nel mondo.
"Cimicchi rimette a fuoco il tema centrale che anima da 25 anni questa città". Ad affermarlo è Franco Raimondo Barbabella (Sdi), tra i protagonisti di quella esperienza negli anni '70. "Si discuteva, allora, sull'identità della città, e la risposta fu il progetto Orvieto. Da allora la città è diventata tante cose, ha assunto un ruolo nazionale e internazionale. Ma non riesce a sfondare. Allora il tema resta aperto, ma la discussione, se vuole restare a quell'altezza, deve incentrasi su quali scelte e iniziative Orvieto vuole intraprendere per assumere un ruolo armonico nella regione e nel mondo. Con quali capacità, con quali risorse. Un tema di straordinaria attualità oggi che anche la regione e il paese vivono una fase di trasformazione". Non è sorpreso da Cimicchi, il presidente del Consiglio comunale, Evasio Gialletti. "Se Orvieto - dice - è una città che si confronta col mondo, lo dobbiamo a quello fatto fin qui. Ma credo che nessuno, adesso, voglia ridimensionare la città. Semmai c'è bisogno di dare un bel colpo di reni per tornare a progettare con tutte le nostre risorse. Non è semplice, in un momento in cui esse scarseggiano, ma ci vuole ancore tempo per poter giudicare".  "Parlano tutti - afferma Rosanna Barbanera (Prc) - a maggior ragione, può farlo Cimicchi che conosce la città più di altri. Orvieto deve avere un ruolo centrale per l'Umbria. Il mio auspicio: che ci sia la volontà di lavorare tutti in questo senso". Si astiene dai commenti, Maurizio Conticelli (Altra Città), "perplesso", tuttavia, per i tempi in cui Cimicchi torna a parlare. "Parla soprattutto ai Ds - afferma Stefano Olimpieri (An) - ora che molti di quelli che per anni lo hanno sostenuto gli stanno voltando le spalle. Intendiamoci, per certi versi, credo che abbia distrutto la città, ma politicamente è scandaloso questo tradimento. Non può parlare di ridimensionamento chi ne è stato il principale responsabile. La città è già ridimensionata, da un punto di vista politico, culturale ed economico. L'inversione di tendenza sarebbe occuparsi finalmente delle cose concrete, non degli slogan vuoti come è stato fatto per anni, e riappropriarsi della centralità di Orvieto dentro un territorio vasto".  "Mi pare - afferma Massimo Morcella (Fi) - più che altro rivolto ai "compagni", impegnato in una difesa d'ufficio di Mocio in cui traspare l'ingestibilità della maggioranza con un sindaco ostaggio dei Ds. Col paradosso che in aiuto arriva proprio l'ex sindaco, Ds. Tutti indicano la necessità di un progetto, di uscire dal ridimensionamento, ma nessuno dice come. A parlare, poi, sono gli stessi responsabili delle scelte che hanno prodotto questa situazione. Il Progetto Orvieto è esaurito, bisogna andare oltre passando, a mio avviso, dall'economia della cultura alla cultura dell'economia. Tenendo presente che una città non sarà mai grande se non ha un territorio di riferimento, se Orvieto non lo riconquista, resteremo sempre come una famiglia che vive al di sopra delle proprie possibilità".

Pubblicato il: 13/09/2005

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