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Presentato il volume "Ceramiche orvietane dei secoli XIII-XIV Note su documenti" di Alessandro Imbert, ristampa anastatica a cura e con postfazione di Lucio Riccetti

Una iniziativa della Presidenza del Consiglio comunale di Orvieto

Per iniziativa della Presidenza del Consiglio comunale è stato presentato giovedì scorso, presso la sala consiliare, il volume "Ceramiche orvietane dei secoli XIII-XIV Note su documenti" di Alessandro Imbert, ristampa anastatica a cura e con postfazione di Lucio Riccetti (Edicit, Foligno); iniziativa patrocinata dal Comune di Orvieto, dalla Provincia di Terni, dalla Regione Umbria, dal Rotary Club Orvieto e dal Gal Trasimeno Orvietano.
Sono intervenuti Maria Selene Sconci, del Museo Nazionale di Palazzo Venezia, il sindaco di Orvieto, Stefano Mocio, la dott.ssa Spaccini, responsabile del Servizio Musei e Beni Culturali della Regione, l'assessore provinciale alla Cultura, Giuseppe Chianella, il presidente del Rotary Club di Orvieto, Corrado Bottai e il presidente del GAL Trasimeno-Orvietano, Fausto Prosperini. 

Nel presentare l'iniziativa, il Presidente del Consiglio Comunale Evasio Gialletti, ha parlato del sostegno e promozione della vita politica e culturale della città da parte del Consiglio. "Per questi motivi - ha detto il Presidente, Gialletti - l'Ufficio di Presidenza  ha deciso di patrocinare la presentazione di un libro sulla ceramica medievale orvietana. Forse sarebbe meglio dire 'il' libro sulla ceramica medievale orvietana, curato dal Prof. Lucio Riccetti, autore della postfazione che ne ripercorre la genesi e la fortuna critica. Questo libro, scritto nel 190, da Pericle Perali su commissione dell'antiquario Alessandro Imbert, è il primo libro scritto sulla ceramica orvietana, quello che ne segna i futuri percorsi di ricerca, molto spesso disattesi, ma anche preciso testimone dell'attenzione, che già dagli ultimi decenni dell'ottocento, il mercato antiquario riservava alle ceramiche medievali orvietane, certamente tra le più antiche testimonianze, se non le più antiche, di tali produzioni in Italia. Con questa iniziativa abbiamo inteso riscoprire e sostenere un'attività economica propria della nostra città attraverso strumenti culturali che possano servire di base per tale riscoperta. Nello stesso tempo è anche un riconoscimento al concittadino Lucio Riccetti, studioso attento e preparato che, con le sue ricerche ed approfondimenti documentari, da anni contribuisce alla scoperta della identità culturale di questa città, inserendola in un circuito storiografico di ampia portata. In questo senso un ringraziamento va alle associazioni, enti ed istituzioni territoriali che hanno sostenuto la pubblicazione del volume: il Rotary Club di Orvieto, il Gal Trasimeno-Orvietano e la Provincia di Terni, dimostrando, ancora una volta, una preziosa attenzione alle radici culturali della nostra città e del suo territorio. Ringrazio anche L'assessore regionale alla Cultura, Silvano Rometti che ha rinnovato l'attenzione della Regione Umbria alle iniziative di promozione culturale di questa particolare area regionale".

Dal canto suo il sindaco, Stefano Mocio ha evidenziato il "contributo della ricerca realizzata dal concittadino Lucio Riccetti, intorno all'importanza della ceramica medioevale orvietana nel mondo del collezionismo in un secolo, il '900, in cui l'intreccio talvolta ambiguo con il mercato ha finito per disperdere, oltre che il patrimonio, anche importanti conoscenze e notizie sotto il profilo prettamente storiografico e culturale. L'auspicio e l'impegno delle istituzioni pubbliche oggi vanno in ben altra direzione, ovvero: aprire gli archivi e i palazzi, avvicinare i collezionisti e recuperare all'uso della conoscenza di tutti, un patrimonio quello sulla ceramica artistica orvietana, a cui spetta un posto di primo piano nel panorama delle arti. In questa direzione si colloca l'attività del futuro Museo e Centro di Documentazione e Produzione della Ceramica presso Palazzo Simoncelli in Piazza del Popolo di Orvieto. Un intervento preciso sul piano della promozione culturale della ceramica che non è disgiunto da una politica concreta che Orvieto, come le altre città italiane della ceramica artistica, sta perseguendo per il rilancio della tradizione dell'artigianato artistico di quest'area geografica". 

Lucio Riccetti, autore della ristampa anastatica del volume "Ceramiche orvietane dei secoli XIII-XIV Note su documenti" di Alessandro Imbert, l'antiquario di origine belga committente e firmatario del libro scritto in realtà dal concittadino e giovane studioso Pericle Perali, ha invece spiegato le dinamiche di mercato, gli interessi di studio e di scavo ed il contesto culturale che la postfazione da lui curata, mettono in luce. 
"La storia interna del volume, stampato in solo duecento copie nel 1909 per un pubblico selezionato quale doveva essere la clientela del noto antiquario Alexandre Imbert, da ritenersi sicuramente fra gli incunaboli degli studi sulla maiolica italiana - ha detto Riccetti - fornisce quegli elementi che hanno contribuito alla definizione di un modello epistemologico relativo alla ceramica medievale orvietana e che fanno del libro un testimone privilegiato dell'ambito originale dell'interesse di mercato e di studio verso questi particolari manufatti. A partire dal ruolo del giovane studioso orvietano Pericle Perali, vero autore dell'opera, e la 'fortuna' avuta dal libro nella successiva ricerca storica sulla ceramica orvietana. A circa cento anni dalla pubblicazione, il volume del Perali ha mantenuto quel carattere di originalità e di novità che lo ha contraddistinto e resta la base privilegiata per nuove impostazioni, più consone alle tematiche storiografiche attuali".   

Alla presentazione del volume di cui Maria Selene Sconci, del Museo Nazionale di Palazzo Venezia, ha tratteggiato i contenuti storico-artistici e di critica storiografica, ha partecipato  la nipote di Alessandro Imbert, Sig.ra Caroline.
 

Pubblicato il: 12/09/2005

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