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Gli orvietani alla marcia Assisi Perugia

Il sindaco accompagnerà il gonfalone della città. I diesse dell'Orvietano partecipano in un centinaio. E un volantino contro l'autostrada  a pagamento che dovrebbe sostituire la E45...

Il sindaco di Orvieto, Stefano Mocio, rappresenterà il Comune alla Marcia per la Pace Perugia-Assisi, che si svolgerà oggi, domenica 11 settembre, per la messa al bando della povertà e della miseria, contro la guerra e per la riforma dell'ONU.

Il Comune di Orvieto fa parte del Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e quindi anche il suo gonfalone testimonierà l'adesione ai principi che animano la marcia, contro la guerra e la miseria, per la giustizia e la pace.
Partiti, associazioni e cittadini sono numerosi.

I diesse orvietani, che marceranno in un centinaio, ricordano in un comunicato alcun i aspetti del loro impegno per la pace

"Il tradizionale appuntamento, ideato da Aldo Capitini nel 1961, quest'anno assume un'importanza particolare. Anticipa di qualche giorno il vertice dei capi di stato di tutto il mondo che si riuniranno a New York per fissare nuovi impegni al fine migliorare la vita nel pianeta, lottare contro la povertà, promuovere la pace e la sicurezza, difendere i diritti umani e l´ambiente, riformare l´Onu. Temi troppo importanti per essere lasciati nelle mani di quegli stessi governi che, per buona parte, sono responsabili delle drammatiche condizioni in cui versa l´umanità e della grave crisi delle Nazioni Unite.  E proprio per sensibilizzare l'opinione pubblica mondiale, l'edizione 2005 della Marcia è diventata parte di una mobilitazione più complessiva,  tesa ad accrescere le pressione sugli Stati che partecipano al vertice delle Nazioni Unite.

Un primo e importante segno di cambiamento può partire dall'Italia. La credibilità internazione del nostro Paese è oggi al minimo storico: i tagli alla cooperazione internazionale, la mancata cancellazione del debito dei paesi poveri, l'adesione alla dottrina della guerra preventiva, il duro colpo inferto alla legge per il controllo del commercio delle armi sono soltanto alcuni dei punti emergenti di una drammatica débâcle politica e culturale. Occorre quindi ricostruire un vasto consenso programmatico per ridare sostanza pacifica alle relazioni internazionali, per ristabilire il primato della diplomazia e della politica in luogo degli atti di forza, per dare speranza ai popoli oppressi e strangolati dalla miseria. La Marcia Assisi-Perugia può ben rappresentare un nuovo inizio".

IWWF, Lega ambiente, Italia nostra diffondereanno durante la marcia un volantino "Autostrada. NO, grazie", contro la costruzione di una nuova autostrad a pagamento sulla attuale superstyrada E45.

Noi lo distribuiamo per loro.

"Da quando la marcia della pace fu percorsa, nello stesso itinerario, nei primi anni '60, ad oggi, il paesaggio, l'ambiente, il carattere dei luoghi che attraversa sono profondamente modificati e ciò segna con molta evidenza, non solo un dato esteriore, ma anche un qualcosa dell'animo, che rappresenta una identità e una sensibilità che sta cambiando, ed è cambiata.

Allora, sostanzialmente, si percepiva che si abbandonava un luogo, una città, per arrivare in un altro luogo, un'altra città; oggi si attraversa una serie di periferie indistinte, e non si sa bene da dove si parte e dove si arriva.

La Regione dell'Umbria e il Governo stanno concordando, con una totale identità di vedute, una nuova autostrada che cambierà definitivamente l'identità del "cuore verde d'Italia".

Mentre è evidente l'isolamento ferroviario dell'Umbria, prosegue frenetica la costruzione e progettazione di strade: dalla Due Mari Fano-Grosseto, alla Quadrilatero Marche-Umbria; dalla Tre Valli Ascoli Piceno-Spoleto-Acquasparta, alla Terni-Rieti, fino al cosiddetto Nodo di Perugia ed all'autostrada.

Grandi affari per i costruttori ed i cavatori di materiale inerte, pochi vantaggi per l'Umbria. Il caso dell'autostrada è emblematico: non vi è alcuna ragione per cui l'Umbria debba sostituire una superstrada gratuita come la E-45, con un'autostrada a pagamento, posto che l'attuale superstrada necessità solo di maggiore manutenzione e qualche miglioria.

Evidenti sono invece i danni: ulteriore consumo e distruzione di territorio e paesaggio (viste le varianti di 60 Km al Verghereto, quelle necessarie per evitare le zone più urbanizzate e quelle per raddrizzare il percorso e le pendenze); altro cemento e nuove cave per più di 2.000.000 metri cubi di materiale; lavori di adeguamento per oltre quindici anni.

L'ANAS prevede che, con la nuova autostrada, il traffico nel tratto da Orte a Collestrada passerà dagli attuali 22.000 veicoli a quasi 39.000 veicoli al giorno, mentre da Collestrada a Ravenna si passerà dagli attuali 13.000 a 23.000, traffico al quale si aggiungerà quello della Perugia-Ancona che si allaccerà alla E-45 proprio a Lidarno-Collestrada.

Il notevole aumento del traffico porterà altro inquinamento, danni per la salute e peggioramento della qualità della vita. Si pensi alla sola zona di Perugia-Ponte S.Giovanni che già oggi registra un livello di inquinamento dell'aria superiore ai limiti di legge, tanto che più volte nello scorso inverno il Comune di Perugia è stato costretto ad imporre la circolazione a targhe alterne per diminuire lo smog in città.

L'Umbria di San Francesco e del Cantico delle creature, l'Umbria del Perugino, l'Umbria di Capitini e della marcia per la pace, l'Umbria cuore verde d'Italia non può permettere questo stravolgimento del territorio, del paesaggio, della qualità della vita e della stessa identità regionale.

 

Italia Nostra di Perugia - Legambiente Umbria - WWF,

promotori del Comitato "Autostrada No, grazie!" al quale hanno aderito:

Comitato Democrazia e partecipazione contro il Nodo di Perugia - Comitato Nazionale per il Paesaggio - Comitato Verdi-Civici di Città di Castello - Comitato referendario umbro - Coordinamento delle liste civiche dell'Umbria - Associazione "La città di tutti" - Associazione Colle della Trinità - Comitato Mulini di Fortebraccio."

 

Pubblicato il: 11/09/2005

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