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Cava a la Spicca. Le osservazioni del WWF

Presentate alla Giunta regionale per impedire l'ampliamento della cava esistente progettato dalla Sece

foto di copertina

Questo il testo delle osservazioni presentate alla Giunta regionale dal WWF di Orvieto in merito alla richiesta di "Ampliamento della cava in Loc. Spicca in variante al progetto approvato e recupero ambientale di un vecchio sito di cava in loc. Mignattaro" presentata dalla ditta SECE per il giudizio di compatibilità ambientale."

"Riguardo alla richiesta di cui all'oggetto si fa presente quanto segue:

1.      Nelle adiacenze del futuro ampliamento del sito estrattivo, esteso su una superficie di circa 20 ettari, è situato un pozzo ad uso idropotabile che alimenta l'acquedotto comunale per le frazioni di Ciconia e Canale. Si tratta di un "bacino" di utenza di circa 6.500 residenti, cui vanno sommati l'ospedale e una zona artigianale. Il margine occidentale della nuova area estrattiva si attesterebbe ad una distanza di circa 350 metri dal pozzo, a fronte di una distanza ufficiale di rispetto assoluto di 200 metri. L'andamento della superficie piezometrica locale è tale per cui i nuovi volumi di cava potrebbero interferire con la falda a valle del pozzo di cui sopra.

2.      Ci si chiede se, in fase progettuale e di dimensionamento dei volumi, sia stata presa in considerazione l'ipotesi di una possibile interferenza del fondo cava con la falda e se, laddove quest'interferenza si verificasse, sia stata tenuta in conto la possibilità di un effetto "richiamo" sulla falda, con potenziale abbassamento della superficie piezometrica e conseguente depauperamento della riserva idrica del pozzo al servizio dell'acquedotto comunale.

3.      In merito alla tecnica estrattiva mediante esplosioni per frantumare la roccia, si segnala altresì la possibilità che le vibrazioni conseguentemente indotte nel sottosuolo, soprattutto nelle aree più vicine al pozzo, possano alterare il regime di permeabilità secondaria per fessurazione esistente nelle lave, che assicura la circolazione idrica della falda e l'alimentazione del pozzo medesimo. In tal caso, l'effetto potrebbe localmente ridurre o ampliare il volume delle fessure, determinando comunque variazioni nella circolazione idrica sotterranea e potenziali motivi di intorbidimento delle acque (l'acqua dei rubinetti di Ciconia già risulta essere assai carica di granuli sabbiosi). Dalla lettura del progetto non appare che simili eventualità siano state prese in considerazione.

4.      Infine, è assolutamente da rilevare il potenziale danno paesaggistico ambientale nelle immediate vicinanze di un'area vocata a coltivazioni altamente specializzate  (vigneti di Orvieto DOCG della tenuta Le Velette) e al turismo di qualità (agriturismo Le Velette). Questo danno si andrebbe a sovrapporre ad una situazione già fortemente compromessa dal punto di vista paesaggistico (in proposito si veda la documentazione fotografica allegata), vanificandone le già difficili opportunità di recupero ambientale.

In fede. dott. Filippo Belisario, responsabile della Sezione WWF di Orvieto."

Nelle immagini, l'area interessata da eventuali ampliamenti.

Pubblicato il: 09/09/2005

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