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Comunità montana. Intervista a Giorgio Posti presidente

Ha una sua strada: estremo rigore delle finanze, approvazione del piano di sviluppo socio economico,  ripresa delle trattative col sindacato per il personale e la riapertura dei tavoli con i Comuni. E poi...

foto di copertina

di Stefania Tomba

 

SAN VENANZO - Passaggio del testimone, venerdì pomeriggio, in Comunità montana. Valentino Filippetti, eletto a giugno nella segreteria regionale Ds, ha lasciato la guida dell'Ente al diessino Giorgio Posti, ex sindaco di San Venanzo, consigliere provinciale e, da giugno, coordinatore intercomunale del partito. "Quello che ho più apprezzato - commenta Posti all'indomani dell'insediamento - sono stati gli unanimi ringraziamenti rivolti all'ex presidente che, in dieci anni caratterizzati da particolari difficoltà, ha portato a termine un ottimo lavoro. Quello che si apre adesso è un periodo non meno difficile, per i problemi economici che segnano non solo questa, ma tutte le comunità montane, non a caso tra i primi enti in discussione nella riforma endoregionale".

 

Che ruolo avrà, allora, questa Comunità montana nella discussione della riforma?

"Credo che l'Ente, tanto la maggioranza quanto la minoranza, con all'Uncem e le organizzazioni di categoria, debbano essere protagonisti della discussione, senza attenderne passivamente gli esiti. Siamo pronti a discutere, fermo restando che la nostra ha tutte le caratteristiche per cui sono nate le comunità montane, istituite per la salvaguardia dei territori montani o disagiati".

 

L'attività amministrativa riparte da una verifica politica appena conclusa. Quali gli impegni?

"Due erano le questioni all'attenzione della verifica. E su entrambe siamo arrivati a un accordo, che anch'io ho firmato in qualità di coordinatore Ds: la gestione del patrimonio e dell'Ugs. Per quanto riguarda il patrimonio, la Regione ha già avviato le trattative coi mezzadri. Torneremo a verificare con l'assessore regionale, Riommi la parte da alienare e da valorizzare. In questo caso, certamente, dovremo mettere sul piatto delle proposte concrete: rimettere a reddito il patrimonio è senz'altro una grande opportunità per l'economia del territorio. Sull'Ugs c'è da dare attuazione a tutte le attività che era previsto che la società sviluppasse e, per il rafforzamento del controllo pubblico, valuteremo eventualmente l'opportunità di modifiche allo statuto".

 

Proprio in questi giorni si è verificato un drammatico incidente ai danni di un operaio nei boschi di Prodo. A questo proposito il Prc di San Venanzo ha sollevato il problema della sicurezza sul lavoro.

"Valuteremo la situazione con estrema attenzione, nelle prossime settimane. Non possiamo dimenticare che l'applicazione della 626 è stata una delle priorità per l'Ente".

 

Quali i progetti nell'immediato?

"Fermo restando l'estremo rigore delle finanze, ci attende l'approvazione del piano di sviluppo socio economico, la ripresa delle trattative col sindacato per il personale e la riapertura dei tavoli con i Comuni. E poi la ricerca delle risorse per cofinanziare i 4 progetti del Docup già finanziati dalla Regione. Che, ricordo, sono la valorizzazione delle pinete del Peglia (150 mila euro), l'arboreto di Allerona (altri 150 mila), i piani di gestione delle arre Sic (80 mila euro)  il potenziamento del parco dei Sette Frati (60 mila euro). Sono tutti lavori di estrema importanza per l'economia del territorio sia da un punto di vista della manodopera che richiederanno che dal punto di vista dei risultati, per la valorizzazione del turismo.  Sul medio termine poi ovviamente c'è da portare a termine il lavoro già avviato per la realizzazione del parco interregionale del monte Rufeno".

 

Ha già pensato a come gestire i suoi numerosi incarichi? Pensa forse di rinunciare a qualcuno di essi?

"Quello che farò nell'immediato è chiedere l'aspettativa dal lavoro, per mettermi a totale disposizione degli incarichi che ho ricevuto e svolgerli al meglio. Per il resto si tratta di decisioni che non dipendono soltanto da me".

Pubblicato il: 07/09/2005

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