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Le Vie della Fantasia. Un successo

Per il sesto anno consecutivo, le vie e le piazze del centro storico di Orvieto si sono colorate con la fantasia dei numerosi gruppi di artisti di strada provenienti da tutto il mondo. Idee per il futuro...

Si è conclusa con un grosso successo di pubblico la sesta edizione de "Le Vie della Fantasia", Festival internazionale del teatro di strada, evento organizzato dall'Arci Nuova Associazione di Orvieto e dal Comune di Orvieto, con il patrocinio della Regione dell'Umbria e della Provincia di Terni.

Per il sesto anno consecutivo, le vie e le piazze del centro storico di Orvieto si sono colorate con la fantasia dei numerosi gruppi di artisti di strada provenienti da tutto il mondo: un festival quest'anno dal sapore latino-americano per la presenza di numerose formazioni spagnole, argentine, francesi, persino un cileno ed un messicano oltre ovviamente a tanti italiani.

Ma non sono mancate presenze artistiche anche di altre nazionalità: Svizzera, Svezia, Olanda, Germania, Iran, in totale 24 formazioni ufficiali accreditate per complessivi 38 artisti, ed ancora altri 12 gruppi cosiddetti "a cappello" per ulteriori 18 artisti.

Rimarranno sicuramente impresse negli occhi del pubblico le performance comiche coinvolgenti ed a tratti provocatorie del fantasista argentino Loco Brusca, giunto appositamente ad Orvieto da Buenos Aires e che proseguirà il suo tour europeo prima a Barcellona e poi al Festival internazionale degli artisti
di strada di Torino con il quale si celebra il secondo anno di gemellaggio artistico-culturale.

Indimenticabili le uscite in monociclo del mimo clown francese Mening, che si ferma e dirige il traffico in piazza della Repubblica sotto lo sguardo compiacente e divertito dei vigili urbani. Oppure l'incredibile e infaticabile giocoliere cileno Koté con la sua bicicletta alta quasi 3 metri che non si è risparmiato e ha inanellato senza sosta 5 o 6 esibizioni giornaliere. Ed ancora l'allegria trasmessa dallo strampalato quartetto formato tutto  di ragazze (una olandese, una svedese, una tedesca ed una argentina) del Guiri Group.

Non meno coinvolgenti la performance (unica quella di venerdì) del mimo iraniano Saeed Fekri e i contorsionismi del danzatore butho francese Jean Daniel Fricker: ma nel cuore dell'appassionato pubblico orvietano il "veterano" Matisse - alla sua terza presenza ad Orvieto -  ancora una volta è riuscito
a trasmettere tanta emozione e divertimento.

Il direttore artistico del festival Andrea Antoniella, ancora a manifestazione aperta, lancia già una nuova idea per la prossima edizione: dedicare una sezione della manifestazione al circo family, ossia a tutte quelle formazioni circensi formate da intere famiglie - padre madre e figli - che vivono di teatro di strada e cherappresentano forse l'anima più vera e profonda di questa
arte.

Ed ancora l'idea di allargare la manifestazione ad altre piazze (Piazza del Popolo, Piazza Ippolito Scalza) proseguendo l'esperimento - solo in parte riuscito - di quest'anno su Piazza Ranieri, dove era allestito un mercatino medievale: ma per questo occorrerà coinvolgere più complessivamente tutta la città e le sue attività economiche e commerciali e non solo il Comune e l'Arci.

Pubblicato il: 06/09/2005

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