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Gribaudo cerca di placare la polemica in Forza Italia

La conferenza stampa convocata da Gribaudo per ridimensionare la polemica in Forza Italia non riesce a convincere. Non si capiscono i reali motivi di tanta acredine nei confronti del coordinatore, in carica da appena un anno e già bollato di inefficienza

Politica

Era dai primi giorni dello scorso dicembre che Renato Gribaudo, coordinatore orvietano di Forza Italia, non incontrava la stampa. Da quando è stata avviata la procedura per convocare un congresso straordinario che dovrebbe provvedere ad eleggere una nuova dirigenza. Finché non c'era l'elenco ufficiale degli iscritti, in base al quale determinare se la richiesta di congresso fosse valida, Gribaudo ha ritenuto di non entrare nella discussione.

Alla conferenza stampa Gribaudo ha comunicato che il congresso straordinario si terrà, successivamente a quello provinciale, di cui non si conosce la data. Quindi i dissidenti hanno ottenuto quanto richiesto, almeno così sembra.

La decisione è stata presa in occasione di un incontro a Roma tra le due componenti avverse, capeggiate da Gribaudo e Lombardozzi l'una, da Turreni ed Ermini l'altra.

Erano presenti il coordinatore regionale del partito, Rossi, ed il senatore Asciutti. È stato deciso anche che il coordinamento comunale nominerà un comitato politico per affrontare i problemi immediati.

Gribaudo, comunque, rifiuta l'accusa dei dissidenti di essere inefficiente e ricorda occasioni, date, numeri relativi all'elezione dei Consigli di quartiere, in cui Forza Italia è uscita con un aumento consistente di voti e rappresentanti.di partito.

Non è tenero neppure con l'organizzazione del partito, che evidenzia carenze ad ogni livello e non corrisponde alcun contributo economico dal Duemila. Il discorso va poi alla questione della caserma 'Piave' ed il coordinatore esprime la posizione di Forza Italia, favorevole ad un concorso di idee, e poi sul parcheggio di via Roma, ritenuto inutile e dispendioso rispetto ad altre possibili soluzioni. Ma questa è la posizione del partito, non necessariamente quella del gruppo consiliare, di Turreni ed Ermini insomma, con cui non ci sono occasioni di discussione sui temi amministrativi, denunciando un totale scollamento tra consiglieri e partito.

L'incontro di Gribaudo con la stampa era teso anche a chiudere le polemiche dei giorni scorsi sulle presunte firme apposte sul documento di richiesta di convocazione del congresso che si dicevano "captate in malafede", sulla letteraccia di alcuni iscritti a Claudio Lattanzi, sulla ricerca della "gola profonda" che aveva raccontato fatti simili, che, se veri, denuncerebbero un degrado non solo politico. L'impressione, al di là della buona volontà di Gribaudo, è che il rapporto non è ricostruito e che ci siano questioni personali e non politiche che governano l'intera vicenda. È di difficile comprensione, infatti, come sia possibile valutare con tanta severità l'attività, o la mancanza di attività, di un dirigente di partito ad appena qualche mese dall'elezione ed in un ambiente non certo facile, da parte, poi, di coloro che lo avevano eletto. Qualcosa è cambiato e noi, ma forse anche Gribaudo, non sappiamo cosa.

Pubblicato il: 09/03/2003

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