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Il vescovo bacchetta la città. D'accordo su tutto

L'intervista rilasciata dal vescovo di Orvieto si innesta in una fase delicatissima della vita cittadina...

foto di copertina

di Dante Freddi

Questi alcuni passi dell'intervista rilasciata dal vescovo di Orvieto monsignor Scanavino alla rivista dell'ISAO "Lettera orvietana".
"La bella addormentata. Che si sveglia piuttosto per litigare, perdendo le misure della sua storia attuale". "Si rischia di muovere l'aria senza costruire". "I giovani, che quasi non ci sono, vengono solo per la passeggiata domenicale vespertina. Gli adulti litigano volentieri e commentano a capannelli per le vie della città". "Gli anziani vivono del passato e non hanno più la forza di costruire il nuovo". "Occorre una nuova ispirazione e un bel colpo di timone".

E poi, a proposito della vita culturale della città.
"Ci sono cose preziose sotto la cenere, ma quasi tutte con forte interesse al passato storico ed artistico".

Il rapporto con la fede.
"Nel nostro tempo il rapporto tra fede e cultura è molto più debole, perché le due componenti si sono notevolmente allontanate."

In conclusione.
"Lo sviluppo e il miglioramento della comunità di Orvieto richiedono un nuovo dialogo tra tutte le forze politiche, religiose e culturali in ossequio alla storia del passato e a testimonianza di un mondo giovanile che deve riprendersi il timone della nave perché non diventi museo".

D'accordo su tutto.
E non è difficile. Il quadro rilevato dal vescovo è quello della realtà contemporanea, di Orvieto e di qualsiasi altra città italiana, salve le dovute eccezioni, in più o in meno.  I giovani sono pochi e disattenti, il rapporto tra cultura e fede è sfilacciato. Il centro storico è come tutti i centri storici italiani, frequentato per lo "struscio" o per la "passeggiata domenicale( e feriale ndr) vespertina".

Gli orvietani sono litigiosi, ma non particolarmente, gli anziani sono "laudatores terporis acti" per definizione.

Questo quadro offerto dal vescovo, persona attenta e schiva, assume rilevanza però particolare e susciterà discussione, perché è il suo, quello di una persona importantissima per la città, e perché è ora, in questa fase delicata e fluida, che ha sentito il bisogno di comunicare la sua "visione".

Il contributo di monsignor Scanavino risulterà prezioso, perché arricchisce un dibattito che si sta aprendo in città, in cui la stessa Amministrazione è tesa alla costruzione del "nuovo progetto Orvieto" e sta attivando tutte le forze per avviare il processo.

È utile, per me essenziale, che in questo contesto "straordinario" sia edificato un rinnovato rapporto tra cultura e fede, tra visione cristiana della società e politica, tra il vescovo e il suo gregge.

Pubblicato il: 01/09/2005

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