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Alleanza nazionale torna dalle ferie e picchia duro

Preoccupazione per la situazione interna ai diesse, che minerebbe le possibilità di sviluppo della città e limiterebbe la possibilità del sindaco Mocio di governare

foto di copertina

di Stefania Tomba

ORVIETO - "Il sindaco dimostri che è lui che esercita il potere. Se la lotta fratricida interna ai Ds gli impedisce di governare, su soluzioni concrete, siamo pronti a dargli una mano noi, purché si esca da questa impasse". Questa l'analisi politica della situazione orvietana e la proposta uscita ieri - per bocca del consigliere, Luca Giardini - dagli esponenti di Alleanza nazionale, alla luce della delicata fase che sta attraversando l'amministrazione in questo scorcio di fine estate.

"Quando un'Amministrazione si blocca è un male per tutti - ha detto Giardini al fianco di Felice Zazzaretta e Stefano Olimpieri - Allora se il sindaco non è in condizione di governare perché parte della maggioranza gli fa la fronda, An voterà col sindaco in favore di soluzioni concrete purché di soluzioni si parli e non di progetti di là da venire. L'appoggiamo noi, purché si vada avanti. Se, viceversa, il sindaco non è in grado di ricompattare questa maggioranza, non ha le idee chiare o non accetta la mano che gli tendiamo, allora lasci il passo".
An è pronta a puntare il dito e lo fa non tanto verso Mocio, "persona amabile e capace" dice Giardini, colpevole semmai di "fermarsi di fronte alle decisioni o dire no per paura che le correnti Ds gli tendano qualche trabocchetto", quanto  verso la guerra intestina del partito di maggioranza relativa. "Sono stati capaci prima di perdere la rappresentanza in Regione dopo trentacinque anni, silurando Cimicchi dall'interno - va giù duro Giardini - Un lampo di genio, praticamente in nome di una lotta fratricida, e hanno scelto di castrare l'economia e lo sviluppo del territorio. Poi se ne escono, dopo anni di consulenze pagate e progetti, col dire che sulle caserme è tutto da rifare. Ma questa è follia pura".

Per la verità ad An piacciono poco anche i passi indietro del Comune sul piano regolatore. "Non per entrare nel merito della cava di Benano che effettivamente era un obbrobrio così come era pensata. Ma il problema è un altro. È che non si può dire agli imprenditori che fin qui abbiamo scherzato. C'è bisogno di certezze per rilanciare un'economia che ha l'elettroencefalogramma piatto".

Pubblicato il: 31/08/2005

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