Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Stazione. Lettera aperta di Mocio alla Lorenzetti

Centralità dello scalo orvietano, alla  cui valorizzazione la città non può rinunciare

foto di copertina

ORVIETO - Contro il depotenziamento dello scalo ferroviario, il sindaco Mocio passa all'attacco e, dopo il sit in di protesta "sceso" sui binari la scorsa settimana, chiede l'intervento del governatore dell'Umbria. "La stazione di Orvieto - scrive in una lettera a Maria Rita Lorenzetti - è l'unico scalo umbro sulla direttrice Roma-Firenze: ha quindi un ruolo centrale non solo per la nostra città, ma per l'intera Regione". "È nostra intenzione - conclude poi il sindaco - chiedere il suo intervento non solo per scongiurare il pericolo di una marginalizzazione dello scalo ferroviario di Orvieto, ma per ipotizzarne un potenziamento nell' ottica di un'efficiente  promozione e valorizzazione della filiera turistica". Intanto ieri Rfi per bocca del direttore compartimentale Toscana-Umbria, Alessandro Andrei, tornava a ribadire, fermo restando i provvedimenti assunti, che "le Ferrovie dello Stato non hanno alcuna intenzione di ridurre il loro impegno e quindi la presenza di personale nella stazione di Orvieto".

Così Mocio alla Lorenzetti.

          Gentile Presidente, 

il 24 agosto scorso un provvedimento della società RFI ha sospeso, dalle ore 21,00 alle ore 6,00 del mattino successivo, alcuni servizi dello scalo ferroviario di Orvieto. Sebbene il transito dei treni abbia funzionato regolarmente - poiché telecomandato da Firenze - è stato tuttavia assente il capostazione e chiusa la sala d'attesa. Questo provvedimento, che si ripeterà con ogni probabilità nelle settimane successive ed è motivato da problemi organizzativi interni alla società RFI, ci sembra confermare un' intenzione di depotenziamento dello scalo orvietano. Un depotenziamento già avviato da qualche tempo e stigmatizzato più volte, nei mesi scorsi, sia da questa Amministrazione sia dal locale Comitato dei Pendolari.

La stazione di Orvieto è l'unico scalo umbro sulla direttrice Roma-Firenze, una delle principali linee di traffico ferroviario al livello nazionale ed europeo: ha quindi un ruolo centrale non solo per la nostra città, ma per l'intera Regione. Una progressiva riduzione dei suoi servizi ferroviari, perciò, avrebbe un duplice effetto negativo: da una parte penalizzare i consistenti flussi turistici , italiani ed internazionali, che accedono ad Orvieto e spesso alla Regione Umbria per via ferroviaria; dall'altra danneggiare i considerevoli gruppi di pendolari  che quotidianamente utilizzano i servizi ferroviari per raggiungere i luoghi di studio o di lavoro. Orvieto raccoglie da tutto il suo ampio comprensorio, ed anche oltre, un bacino rilevantissimo di pendolari  che gravita principalmente su Roma e che  rappresenta, anche per Ferrovie dello Stato, una risorsa economica non trascurabile.

Per queste ragioni, perciò, è nostra intenzione chiedere il Suo autorevole intervento non solo per scongiurare il pericolo di una marginalizzazione dello scalo ferroviario di Orvieto, ma per ipotizzarne un potenziamento nell' ottica di un'efficiente  promozione e valorizzazione della filiera turistica, una  delle priorità  dello sviluppo umbro ed orvietano. 

 Cordiali saluti,     

                                                                     IL SINDACO

                                                                 Dott. Stefano Mocio

... E le rassicurazioni di Rfi:

ORVIETO (TERNI), 30 AGO - Le Ferrovie dello Stato non hanno alcuna intenzione di ridurre il loro impegno e quindi la presenza di personale nella stazione di Orvieto, considerata importante per i passeggeri e per il traffico ferroviario che attraverso di essa passa. A sottolinearlo è oggi l'ingegner Alessandro Andrei, direttore compartimentale Toscana-Umbria di Rfi. Riguardo all'assenza del capostazione verificatasi in alcune notti dell'ultimo mese, Andrei sottolinea che si è trattato di «episodi del tutto sporadici legati a cause contingenti». «Non c'è infatti alcuna volontà - ha ribadito - di ridurre il personale per motivi gestionali. L'impresenziamento, inoltre, non ha avuto alcuna ricaduta negativa sui servizi offerti ai passeggeri e sulla circolazione dei treni». Il direttore compartimentale di Rfi ha infatti spiegato che lo scalo orvietano può essere telecontrollato dalla stazione di Firenze Campo di Marte «in assoluta sicurezza». Legata all'esigenza di fornire migliori servizi ai passeggeri è invece la decisione di chiudere la sala di aspetto dalle 22 della sera alle 6 della mattina. «La vita delle stazioni - ha detto ancora l'ingegner Andrei - cambia nel corso della giornata. Abbiamo quindi verificato che per mantenere il decoro e la tranquillità delle sale di aspetto durante il giorno è necessario evitare presenze indesiderate la notte. Nell'atrio della stazione di Orvieto, in più, ci sono dei posti a sedere da poter utilizzare da quei pochi utenti che transitano nello scalo dalle 22 alle 6». «La stazione di Orvieto - ha concluso l'ingegner Andrei - per le Ferrovie ha un'importanza tale da farci escludere una riduzione della presenza di personale».

 

Pubblicato il: 31/08/2005

Torna alle notizie...