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L'estate è già finita, si ritorna alla vita

Durante questa strana estate le ferie dei nostri amministratorti sono state brevi e agitate. Si è aperto il confronto per ridefinire le grandi questioni del nostro territorio...

di Dante Freddi

L'estate è agli sgoccioli e oggi riprende l'attività lavorativa quasi ovunque.

Di fronte ci sono scelte non più procrastinabili, sia nell'amministrazione pubblica che in quella privata.

Non ci sono più attenuanti per rimandare a domani e conquistarci così un momento di tranquillità.

C'è da pagare la benzina più cara, i libri e gli zainetti e le penne. L'acqua, la Tarsu e l'Ici, e poi l'Iva e tra poco gli acconti delle tasse dell'anno prossimo.

Anche i nostri amministratori locali hanno ormai di fronte una realtà che non è più alleggerita dalla sonnolenza e dalla distrazione estiva, seppure c'è stata.

La questione della cava di Benano ha infatti rovinato le vacanze a molti e le ferie sono state poche e agitate. Non tanto e soltanto per la questione in sé, ma perché si è aperto un dibattito alquanto anticipato sullo "sviluppo economico e sociale" dell'Orvietano. Quindi su tutto.

Già i diesse hanno incontrato sindacati ed imprenditori, e così socialisti e rifondatori.  E sono per continuare ed arrivare quanto prima a rinfrescare il programma di coalizione, ad oltre un anno dalle elezioni amministrative.

In agenda dell'Amministrazione comunale orvietana ed in discussione in tutto l'Orvietano sono la crisi occupazionale, la riutilizzazione della caserma Piave, l'idea dello sviluppo fondato su agricoltura, turismo e cultura, che va verificato e i contenuti su cui si fonda aggiornati. C'è poi da immaginare risposte ai bisogni di quel 25% della popolazione che ha superato i sessantacinque anni e pensare ai più vecchi. Anche sulla "sanità" il dibattito è aperto da tempo.

Di fronte alla crisi italiana, allo sviluppo zero e addirittura al timore di recessione, ogni comunità si concentra su proprie vie di crescita, nella convinzione  di possedere risorse e capacità per ottenere risultati individuali. 

Così anche da noi.

Questa vitalità è di fatto positiva, seppure la discussione estiva sia apparsa in alcuni casi alquanto grossolana, inficiata dalla mancanza di abitudine al confronto, alla discussione aperta e dalla scarsa capacità di ascolto.
Ma tant'è, l'importante è che ora però si proceda con metodo, senza che le azioni assumano il sapore delle "reazioni", con vero amore per l'affermazione delle idee migliori.

Partiti, associazioni, enti locali, scuola hanno il dovere di esercitarsi su questa nuovo, straordinario e desueto esercizio: la pratica della democrazia.

 

 

Pubblicato il: 29/08/2005

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