Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Filippetti lascia la Comunità montana. Senza rimpianti

Un'esperienza durata dieci anni. Sulla sua poltrona dal 2 settembre siederà l'ex sindaco di San Venanzo, attuale consigliere provinciale e coordinatore intercomunale Ds, Giorgio Posti

Dieci anni in Comunità montana: 6 da presidente e 4 da vice. Si chiude così l'"era Filippetti" in Comunità montana, con le dimissioni che il presidente ha ufficialmente consegnato ieri nelle mani del segretario generale.

"La decisione - scrive Filippetti - è motivata dall'impossibilità di rendere compatibile l'impegno della presidenza dell'Ente con quello che deriva dall'impegno politico recentemente assunto". Filippetti a giugno scorso è stato infatti eletto nella segreteria regionale dei Democratici di sinistra. Sulla sua poltrona dal 2 settembre (questa la data ieri fissata per il prossimo Consiglio) siederà l'ex sindaco di San Venanzo, attuale consigliere provinciale e coordinatore intercomunale Ds, Giorgio Posti. Del tutto positivo il bilancio di questi anni tracciato dall'orami ex presidente. "Assolutamente positivo - afferma - è un'esperienza che mi ha arricchito moltissimo da un punto di vista personale. Basti pensare che in Comunità montana si lavora su un'area vasta a stretto contatto con 11 Comuni e 2 Province. In mezzo a mille difficoltà, tra l'altro, perché, come noto, le Comunità montane vivono di finanza derivata, non possono contare su trasferimenti fissi". Lusinghiero anche il bilancio dell'attività. "Soprattutto - specifica - perché si è lavorato in un clima di grande convergenza e le decisioni più importanti sono state prese all'unanimità. C'è questo di bello in Comunità montana che, diversamente dagli enti di primo grado, si discute poco di politica e si lavora invece sulle questioni. Sui progetti. E su quelli c'è sempre stata un'ampia convergenza, fermo restando che c'è una minoranza che di fronte agli atti politici ha fatto il suo ruolo".  Tra le esperienze più significative di questi anni Filippetti vuole ricordare "la costituzione della società mista (Ugs), il piano di valorizzazione del patrimonio, l'istituzione dello Stina, la creazione del parco della Memoria e, tra i primi atti, la sistemazione del contenzioso con gli occupanti, con un accordo che permise di sanare la situazione con ottimi risultati".  "L'Amministrazione - prosegue - ha molto insistito sulla qualità del lavoro, sia in tema di tutela, con applicazione della 626, che di ricerca della professionalità. A questo proposito sono stati fatti grossi investimenti che hanno dato risultati importanti. Lo dimostra il fatto che la Comunità montana ha un terzo del personale di quando è nata ma fa molto più lavoro di prima. E questo grazie all'innovazione tecnologica dei mezzi in dotazione e alla formazione. Un ruolo chiave, infine, l'innovazione in campo telematico per cui la Comunità montana monte Peglia e Selva di Meana è tra le più avanzate a livello nazionale e, non a caso, capofila del progetto regionale di e-government". Il momento più difficile "all'inizio della passata legislatura regionale quando i problemi economici rischiarono di bloccare l'attività dell'Ente". Un unico rimpianto quello "di non aver portato a termine il progetto del parco interregionale del monte Rufeno, un progetto tuttavia che adesso sta decollando definitivamente". Nel ringraziare tutti, non si dice rammaricato di lasciare Filippetti. "È un ciclo naturale che si chiude e deve giustamente chiudersi, dopo 10 anni. Diversamente si rischierebbe di personalizzare troppo l'attività di un Ente".

Pubblicato il: 27/08/2005

Torna alle notizie...