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Istituzioni e cittadini alla stazione

Tutti "sui binari" in un sit in che ha visto la partecipazione del sindaco di Orvieto, Stefano Mocio,  assessori provinciali e regionali...

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ORVIETO - Continuano a ritmo incalzante le prese di posizione contro il depotenziamento della stazione ferroviaria di Orvieto. Mercoledì sera, sotto una pioggia battente, la protesta è scesa direttamente "sui binari" in un sit in che ha visto la partecipazione del sindaco di Orvieto, Stefano Mocio, gli assessori provinciale e regionale, rispettivamente, Gianpaolo Antoniella e Giuseppe Mascio, le organizzazioni sindacali, molti esponenti dei partiti di maggioranza (c'erano anche Conticelli e Cortoni, della minoranza) e l'Ars (associazione per il Rinnovamento della sinistra) che per prima e in tempi non sospetti, ha messo in evidenza il problema.

 

E questo nonostante il tentativo da parte di Rfi di minimizzare affermando che l'assenza del capo stazione è del tutto eccezionale e legata solo a discorsi organizzativi interni e che lo scalo ferroviario di Orvieto continua comunque a funzionare regolarmente con un sistema di telecomando da Firenze. "L'assenza del capo stazione - sottolineano - non ha alcun riflesso sulla circolazione dei treni e sui servizi offerti alla clientela e ricorda come ormai il 70 per cento delle stazioni funzionino con il sistema di telecomando. Le ferrovie informano inoltre che sarebbe invece ormai definitiva la decisione di chiudere la notte la sala di attesa: un provvedimento preso per ragioni di sicurezza. Il braccio di ferro insomma è solo all'inizio. Agli interventi ufficiali di Ars, Ds, Rifondazione, Fit Cisl e Cgil si è unita ieri anche la Margherita.

Pubblicato il: 26/08/2005

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